Variati commenta le perplessità di Zaia come possibile commissario del bacino di Caldogno
Martedi 18 Dicembre 2012 alle 16:43 | 0 commenti
Comune di Vicenza - Bacino di Caldogno, Variati commenta le perplessità di Zaia sull'accettazione dell'ordinanza di protezione civile per il subentro al commissario straordinario per l'alluvione: "Attenzione a non perdere tempo prezioso. Le deroghe sugli appalti ci sono. A fianco del Governatore perché i soldi risparmiati rimangano qui"
"Attenzione a non perdere tempo prezioso. L'importante è l'obiettivo. I sindaci del territorio sono pronti a dare una mano al presidente Zaia per la realizzazione del bacino di Caldogno".
Achille Variati commenta con preoccupazione l'annuncio del presidente della Regione Veneto di non voler accettare l'ordinanza di protezione civile per il subentro al commissario straordinario per l'alluvione perché non sarebbero contemplati, nella delega, i poteri speciali.
"In realtà - prosegue Variati - quell'ordinanza prevede importanti poteri derogatori al codice degli appalti che potranno costituire un aiuto prezioso per accorciare i tempi di realizzazione del bacino di laminazione. E' vero che a Zaia non verrebbero attribuiti poteri particolari per quanto riguarda gli espropri, ma poiché il bacino di Caldogno è un‘opera di pubblica utilità e somma urgenza, l'occupazione dei terreni per i lavori è già prevista e segue una corsia preferenziale, indipendente dalla problematica degli indennizzi. Infine, anche i poteri speciali relativi ai problemi di natura ambientale potrebbero non riguardare l'invaso di Caldogno, per il quale la VIA è già stata eseguita, penso in modo corretto. Sicuramente, nel contestare la delega governativa, Zaia avrà in mente la situazione di altri bacini con problematiche differenti, ma stiamo attenti a non perdere tempo prezioso in inutili tira e molla. Invito il governatore a sostituire senza indugi il ruolo del commissario. Noi sindaci saremo al suo fianco e faremo la nostra parte. Così come siamo assolutamente solidali con la sua richiesta che i soldi risparmiati dai risarcimenti ai privati e alle aziende, peraltro distribuiti secondo regole inique, non tornino a Roma: devono restare sul territorio almeno per le opere di difesa idraulica".
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