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Avepa e Arpav monitorano con droni terreni e acque per prevenire inquinamenti e contaminazioni (anche da Pfas)

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 28 Marzo 2016 alle 18:01 | 1 commenti

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La Regione Veneto rende noto che nella delicata vicenda della contaminazione da Pfas rilevata nelle falde e nelle acque di alcuni comuni nelle province di Padova, Verona e Vicenza la tecnologia viene in aiuto dell’ambiente e della salute. Le agenzie regionali Avepa e Arpav, competenti rispettivamente in materia di agricoltura e ambiente, hanno infatti definito, attraverso un’apposita convenzione firmata nei giorni scorsi, specifici accordi di collaborazione per l’utilizzo di un drone a fini monitoraggio e controllo ambientali sul territorio della Regione del Veneto.

Avepa dispone infatti di un sistema automatico di pilotaggio remoto - più comunemente noto come “drone” - in grado di rilevare con risoluzione al suolo 5 cm/pixel una superficie di 50 ettari effettuando un volo di circa 30 minuti. Si tratta di uno strumento tecnologico estremamente sofisticato ed evoluto, provvisto di diverse fotocamere digitali per il rilievo georeferenziato in modalità RGB (spettro visibile della luce), all’infrarosso (NIR) e multispettrale, che è quindi in grado di raccogliere informazioni dettagliate sfruttando anche lo spettro non visibile della luce.

Considerate le potenzialità del velivolo di Avepa - che è l’unico ente pubblico in Veneto certificato Enac per il volo con il drone e dispone di una propria squadra interna di piloti specificamente addestrati - le due agenzie stanno unendo le forze per mettere a disposizione della Regione strumenti evoluti per la mappatura del territorio e la costruzione di modelli che consentano poi di effettuare monitoraggi e controlli sui fenomeni di rilevanza ambientale che costituiscano un pericolo o una minaccia per la salute dei cittadini, oltre che per il benessere degli animali e lo stato delle coltivazioni.

Attraverso la post-elaborazione effettuata da Avepa delle immagini catturate dal drone, è infatti possibile restituire ortofoto e dati aerofotogrammetrici (mappe 3D e 2D, modelli a nuvola di punti, modelli del terreno e modelli della superficie, curve di livello, ortomosaici) attraverso i quali elaborare informazioni su tali fenomeni, consentendo di intervenire in modo più puntuale, rapido ed efficace per il contenimento dei danni ambientali e dei rischi per la salute delle persone e degli animali.

“Grazie alla tecnologia sarà quindi possibile non solo intervenire a seguito di fenomeni come quelli in atto in questi giorni – sottolineano gli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente - ma soprattutto prevenire rischi e pericoli per l’ambiente e la salute ricorrendo all’elevata precisione, alla rapidità di rilevamento ed alla quantità di informazioni che il drone è in grado di garantire. Anche in questo settore il Veneto dimostra di perseguire obiettivi di eccellenza che lo pongono, sul piano tecnologico, ad un livello di efficienza nel governo del territorio difficilmente riscontrabile in altre realtà italiane”.

Leggi tutti gli articoli su: Regione Veneto, Arpav, Avepa, pfas, inquinamenti

Commenti

Inviato Martedi 29 Marzo 2016 alle 12:01

Lavorando nel settore (sono già disponibili le ortofoto aeree ad alta risoluzione aggiornate al 2012 ) non si capisce davvero come delle foto aeree acquisite da un drone possano contribuire agli scopi indicati nell'articolo. L'analisi multi-spettrale più avanzata di questo mondo non ti permetterà mai di accertare la presenza di un inquinamento (per non parlare poi dell'inquinamento da PFAS che riguarda principalmente le acque sotterranee). Evidenzio inoltre che la presenza dei contaminanti come i composti perfluoroalchilici (PFAS) ma anche dei più diffusi contaminanti ambientali (PCE, Cr, ec...) non hanno nessun effetto evidente nelle diverse matrici ambientali (incolori, inodori, ecc). Quindi l'impressione finale è di una iniziativa molto appariscente ma concretamente di limitatissima/nulla efficacia.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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