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Autonomia del Veneto sì, ma insieme e non contro rinnovamento Istituzioni, Patrizia Bartelle (M5S): resa dei conti interna non rinviabile se Lega già non si è mangiata tutto

Di Note ufficiali Lunedi 17 Settembre 2018 alle 08:48 | 0 commenti

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Da troppo tempo nel M5S si usa ubbidir tacendo. Ma come si può evitare di replicare «Gli errori si pagano!» alle dichiarazioni del sottosegretario agli affari regionali Buffagni - preoccupato che alla resa dei conti sarà difficile concedere alla Regione del Veneto (e Lombardia ed Emilia Romagna) le 23 materie richieste per l'autonomia? Se vogliamo davvero che l'Italia resti unica e indivisibile ci si renderà ben conto del grave abbaglio dei leader del Movimento 5 Stelle di Veneto e Lombardia, illusi di poter cavalcare la battaglia di un'autonomia vaga e indefinita. 

È penoso ora tentare di smarcarsi con maldestre trovate verbali. Si doveva avere il coraggio di denunciare fin dall'inizio la bufala di un inutile e ambiguo referendum (VUOI CHE ALLA REGIONE DEL VENETO SIANO ATTRIBUITE ULTERIORI FORME E CONDIZIONI PARTICOLARI DI AUTONOMIA? SI O NO) che ha affidato al voto dei cittadini una domanda breve e banale, deliberatamente vuota per aggirare lo sbarramento della Corte Costituzionale. Eppure solo pochi mesi prima Lega e M5s avevano difeso la Costituzione con una grande ed efficace mobilitazione.
Il giorno dopo la vittoria del Sì, Zaia annunciò di volere per il Veneto i nove decimi del residuo fiscale, di fatto pronto a mandare a gambe all'aria l'equilibrio di bilancio per l'intera nazione.
Nel Movimento 5 Stelle si fece di tutto per evitare un vero dibattito interno e il gruppo dirigente accolse in fretta la linea del più forte, accodandosi alla Lega; credendo di cavalcare e gestire un successo ovvio e scontato, gli astuti si ritrovarono immediatamente con un pugno di mosche. Una linea politica nata senza un adeguato confronto, come lo spirito originario del Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto imporre e come tanti attivisti e numerosi Portavoce a gran voce chiedevano, ma calata dall'alto e del tutto subalterna alla Lega. Ecco come il laboratorio politico che avrebbe poi portato al contratto tra Di Maio e Salvini è nato in Veneto e in Lombardia, proprio dove il M5s aveva ottenuto i peggiori risultati elettorali!
I dissidenti interni sono stati emarginati e perfino insultati, la propaganda aziendale ha schiacciato ogni riflessione approfondita e ignorato la cautela di chi chiedeva il coinvolgimento di tutto il MoVimento nazionale per formulare una proposta equilibrata che evitasse lo scontro tra le ricche Regioni del Nord e le Regioni "assistite" del Sud.
Memori dello sgradito dissenso, le candidature per le elezioni di marzo 2018 sono state attentamente vagliate da Berti e Buffagni proprio per evitare di lasciar passare qualche potenziale avversario interno. Quello stesso Berti che subito dopo l'esito positivo del referendum in 1a commissione votò a favore della richiesta di tutte le 23 competenze, salvo oggi ritrattare a mezzo stampa affermando che "le richieste venete vanno ridimensionate".
E tuttavia sono stati i voti del MoVimento del Centro e Sud Italia a risultare determinanti per la formazione del Governo: adesso con che faccia possono essere truffati per saldare la cambiale allegramente firmata con Zaia e la Lega?
La linea decisa presso la sede aziendale del Nord per la formazione del Governo giallo-verde rivela in modo palese enormi incongruenze: la resa dei conti non è rinviabile. Se Salvini non si è già bevuto tutto il M5s e se ci resta un margine di orgoglio la spaccatura è inevitabile.
Per questo invitiamo i tanti attivisti delusi dalle scelte dei vertici di non scoraggiarsi e di restare pronti a difendere i principi originali per i quali abbiamo aderito con grande convinzione ad un MoVimento di persone libere e coraggiose.
L'autonomia del Veneto si conquisterà assieme e non contro il rinnovamento di tutte le istituzioni dello Stato.

Patrizia Bartelle - Consigliera Regione del Veneto
Francesco Gennaro e Ivaldo Vernelli - Consiglieri comunali Rovigo

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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