Auto fuori dal centro storico
Mercoledi 19 Febbraio 2014 alle 20:41 | 0 commenti
Riceviamo da Giovanni Bertacche - Una grande occasione. Soddisfazione (contenuta) degli operatori commerciali che però invocano iniziative di forte impatto. E quindi oltre alle mostre in Basilica, festival periodici (dal biblico al jazz), fiere, mercati ed esposizioni, stagioni teatrali (stiamo trascurando quell’unico che è l’Olimpico!), sedi di consolati, stante la forte presenza di cittadini stranieri in particolare statunitensi, Università internazionale di architettura, polo universitario di ricerche e specializzazioni mediche.Â
Occasioni insomma non solo di attrazione ma di soggiorno se non pure di permanenza. In contemporanea però con le iniziative pubbliche gli operatori economici dovranno attrezzarsi per fornire al turismo i necessari supporti logistici che una città siffatta reclama. Non solo alberghi e ristoranti ma cafè, bar, pub, fast food e per lo svago discoteche, night club, sale giochi e via danzando. Non basta. La città e il suburbio presentano un aspetto desolante: case vuote, abbandonate da tempo, mentre paradossalmente si prevedono nuove espansioni (ma questo è un altro discorso!); non c’è interesse, manca il richiamo. Il rilancio urbanistico con la ripresa di iniziative intorno alla casa (quella esistente, ne basta e avanza) anche questo fa parte delle occasioni per ridare vita al contesto cittadino. Naturalmente occorrono le infrastrutture a cominciare dall’autobus cittadino, no, non quei torpedoni rumorosi e pesanti, che anzichè servire ingombrano la città ; ma trenini elettrici che senza inquinare e senza infastidire i passanti si inoltrano in ogni angolo, anche il più dimenticato della città . Viaggiando in continuazione e a tutte le ore, offrono la più ampia mobilità per chiunque, per ragioni di lavoro, per visitare, per diporto. Un simile trasporto toglie non solo la necessità ma anche interesse all’uso dell’auto. Certo che estromettere le auto dalla città richiede la predisposizione di adeguati parcheggi all’esterno, ma non pare che la programmazione abbia rivolto particolare attenzione a tale esigenza. E sempre in tema di mobilità , in confine con le esigenze turistiche: potrebbe essere questa l’occasione per rendere finalmente navigabili i fiumi che attraversano la città ; la riconciliazione con i corsi d’acqua che ci vivono accanto, per lo più ignorati quando non considerati nemici in particolari momenti, la conoscenza reciproca, uomo-natura, comporta attenzioni e cure a tutto vantaggio della città . La navigazione richiede manutenzioni, verifiche e controlli e in cambio suscita iniziative sulle sponde. Di carattere turistico ma non solo: dai locali di ristoro alle attività commerciali, dalle botteghe artigianali a quelle di svago. Insomma un volto mai visto della città , per tutti. Non mancano le opportunità ; c’è solo da crederci da parte degli amministratori, degli operatori ma anche dei cittadini. Tutti possono concorrere con idee, proposte e iniziative. Vogliamo una Vicenza migliore? Comincia tu!
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