Auto: ex Bertone, vince il sì al referendum
Mercoledi 4 Maggio 2011 alle 00:25 | 0 commenti
Rassegna.it - I risultati: 886 sì, 111 no sul totale di 1.011 lavoratori alle urne. Alta affluenza, ha votato il 93% degli aventi diritto. Gli operai approvano il piano Fiat "per legittima difesa". Fiom: "Dissentono dal Lingotto, ma hanno scelto di non farsi suicidare"
Ha vinto il sì nel referendum alle Carrozzerie ex Bertone di Grugliasco (Torino). A fine spoglio, arriva il risultato della consultazione sul piano Fiat: 886 sì, 111 no, 9 schede nulle, 5 bianche sul totale di 1.011 lavoratori votanti. Il sì si è attestato all'88,86%. Ieri le Rsu della Fiom - in maggioranza nello stabilimento - hanno dato indicazione di voto favorevole "per legittima difesa", secondo la definizione di Landini.
Hanno votato 1.011 su 1.087 aventi diritto (tra questi anche 108 che hanno votato ieri alla Sevel Val di Sangro), pari al 92,9%. A Mirafiori la percentuale dei votanti era stata del 94,2%.
"Gli unici vincitori sono i lavoratori". Questo il primo commento del segretario della Fiom di Torino, Federico Bellono. "Questi, pur dissentendo da Fiat, coraggiosamente hanno deciso di non farsi suicidare - afferma -. La grande affluenza al voto toglie a tutti, in particolare alla Fiat, qualsiasi alibi rispetto all'investimento".
Già domani (4 maggio) le Rsu dello stabilimento si riuniranno per verificare se tutti condividono l'esigenza di rieleggere i delegati. La necessità della verifica del mandato era stata annunciata da Pino Viola, delegato della Fiom, nell'assemblea in fabbrica prima dell'inizio del referendum.
A margine della consultazione, continua la polemica tra organizzazioni sindacali. Al solito, Bonanni non perde occasione di attaccare la Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici, a suo giudizio, "colleziona una nuova batosta nella vicenda dell'auto. Vedo che la Camusso è contenta della sconfitta della dirigenza della Fiom, ora la Cgil tragga le conseguenze". E ancora i lavoratori, sostiene, "hanno preso coscienza che ci sono sindacati che sono andati oltre i loro interessi". Sulla stessa linea il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: l'atteggiamento della Fiom "è incredibile, il referendum lo avevano promosso loro e sentirli dire che è illegittimo è un atteggiamento difficile da definire".
Al leader cislino risponde il responsabile auto della Fiom, Giorgio Airaudo. "Bonanni - dice -, che per i lavoratori ex Bertone è un illustre sconosciuto, dovrebbe informarsi meglio. Non può appropriarsi di un referendum quando, fino a poche ore fa, proponeva che l'investimento si facesse da qualunque altra parte purché non a Grugliasco". Quindi aggiunge: "Forse dovrebbe frequentare qualche lavoratore in più e qualche ministro in meno, non incorrerebbe in questo errore. La Fiom è ampiamente rappresentativa della Bertone e lo sarà domani, i lavoratori lasciati soli anche da Bonanni hanno saputo difendersi e respingere il ricatto, rendendo inutile il referendum".
Il piano di rilancio proposto dalla Fiat prevede un investimento di circa 500 milioni di euro per produrre una nuova berlina a marchio Maserati, ma quello votato dai lavoratori è un accordo molto simile a quelli di Pomigliano e Mirafiori.
La decisione dei rappresentani della Fiom di dare indicazione per votare 'si' al referendum è stata una vera e propria sorpresa, ma anche una mossa di "legittima difesa", secondo il segretario della Fiom Maurizio Landini. In un'intervista a 'La Stampa', Landini sottolinea oggi che non si tratta di un mutamento di rotta rispetto alla linea seguita a Pomigliano e Mirafiori: "Consideriamo l'atto della Rsu di legittima difesa, difesa di chi, sottoposto a ricatto, non vuole accettarlo".
Il referendum è comunque "illegittimo e la Fiom andrà avanti sulla strada dei ricorsi come quello della newco di Pomigliano che sarà discusso il 18 giugno". "Noi come Fiom non firmeremo, lo faranno le Rsu" ha spiegato, escludendo che questo possa depotenziare le posizioni Fiom. "Depotenziamo referendum finti e illegittimi su accordi che mettono in discussione i diritti. E' la Fiat a questo punto che deve fare la scelta sull'investimento".
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