Un nuovo attentato terroristico, parlano gli stranieri di Vicenza. Grulovic: lavoravo all'aeroporto di Bruxelles
Martedi 22 Marzo 2016 alle 18:15 | 0 commenti
Oggi, 22 marzo, a Bruxelles l'ennesimo attentato che lascia chi guarda scioccato dall'infinita violenza e timoroso di essere il prossimo. Sono stati colpiti l'aereoporto e la metro (zona vicina al Parlamento Europeo). I responsabili, che pare abbiano parlato in arabo, sembrano riconducibili agli integralisti islamici dell'ISIS. Abbiamo intervistato in merito alcuni rappresentanti del Consiglio degli Stranieri per sapere come vivono questo momento coloro che sono lontani dalla propria patria d'origine, e in alcuni casi sono sfuggiti da una guerra.
Marina Grulovic, presidente del Consiglio degli Stranieri di Vicenza, commenta:
"Appena apro gli occhi alla mattina guardo sempre i telegiornali. Oggi è stato scioccante. Sono disperata nel vedere tante vittime innocenti morire ingiustamente e posso dire di sentirmi molto vicina a loro".
Come tutti noi del resto, ma Marina ha un motivo in più:
"Io stessa sono fuggita dalla guerra. Non posso non sentirmi vicina a coloro che ora ne sono terrorizzati a Bruxelles".
La Consigliera ci confessa inoltre di conoscere molto bene il luogo oggetto della strage di oggi:
"Quando lavoravo come hostess di volo in Serbia passavo intere giornate all'aeroporto di Bruxelles, è un luogo che conosco bene e sento ancora più vicino oggi".
Ci chiediamo come possano vivere questa giornata gli stranieri lontani dalla patria specie se sfuggiti dalla violenza:
"Ho sentito alcuni colleghi - racconta la presidentessa - siamo scioccati e non possiamo che pensare alla realtà da cui molti di noi sono fuggiti. Ma del resto anche noi stranieri viviamo la guerra come la vivono tutti: una strage ingiusta".
La Consigliere pakistana Anwar Sofia invece dichiara dopo aver visto le scene di tg e giornali di oggi: "Ho male dentro, mi dispiace tanto perchè è qualcosa di ingiusto, qualcosa che non lascia pace alla gente".
Ciò che più tocca da vicino la Consigliera di fede musulmana è che questa guerra sia combattuta in nome di una fede che lei sostiene "non fa questo. I musulmani non fanno questo. Questa violenza non ci appartiene."
Il consigliere serbo Darko Gojkovic sull'attentato invece pensa che:
"Vivo questo momento come tutti, è una strage. Io ero appena un ragazzino quando la guerra nel mio paese mi faceva sentire il rumore delle bombe mentre giocavo; quando partivano le sirene bisognava mettersi al sicuro. Sono molto vicino e capisco il terrore di Bruxelles in questo giorno."
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