Associazione "Salviamo la nostra aria": Pum, un'occasione mancata
Mercoledi 10 Ottobre 2012 alle 09:52 | 0 commenti
Enzo Corani, per l'Associazione "Salviamo la nostra aria" - Non sono noti i compensi corrisposti (e doverosamente) a coloro i quali hanno studiato, elaborato e realizzato il progetto del Piano Urbano della Mobilità ; sappiamo, però, che un suo "antenato" il Piano Urbano del Traffico, emanato dal Comune circa 20 anni fa era costato solo (si fa per dire) 800 milioni di lire. Purtroppo, dell'intero impianto programmato, anche nel periodo di amministrazione Hüllweck (arrivato a governare il Comune circa 9 anni dopo), se ne poté attuare una sola parte, perché nel frattempo gli "indirizzi" non erano più attuali.
Di che cosa avrà bisogno la nostra città con il suo hinterland -non ora- ma tra 20/30 anni? Questa era la scommessa che doveva invogliare il sindaco Variati e la sua "muta" maggioranza in Consiglio comunale, per dare a Vicenza un vero PUM, che non sembrasse un tentativo elettorale per mettersi in pace con gli elettori, dopo 5 anni di inutile e scadente amministrazione, soprattutto sul piano della viabilità , della mobilità e della "qualità della vita" per i cittadini.
Una nuova scommessa persa, perché oggi propone un PUM, che sembra più un "alibi".
Variati, in campagna elettorale nel 2008 era partito molto bene, promettendo la "circolare elettrica" attorno alle vecchie mura, un'idea nuova, certamente utile, innovativa non solo per la viabilità , in quanto avrebbe allontanato dal centro gli enormi bus attuali, ma anche perché avrebbe mitigato il già elevatissimo livello delle polveri PM 10. Nel .....percorso, però, pare se ne sia dimenticato.
La scommessa andava fatta, tenendo conto in primo luogo che Vicenza è capoluogo di provincia e che, in funzione di questo ruolo istituzionale, fornisce tutta una serie di servizi accentrati, che non esistono sul territorio. Partendo proprio da questo presupposto fondamentale, che è anche un dato di fatto fino ad ora ignorato, che andava costruito il PUM. Per assurdo, esiste, proprio all'interno della maggioranza in Consiglio comunale che regge Variati, una lista civica "Vicenza capoluogo", che sembrava inizialmente interessata a far riconoscere un ruolo di rilievo a Vicenza, che tra l'altro si trova anche in posizione centrale rispetto a tutti gli altri Comuni della provincia.
Nel concreto, tornando al PUM, non potrà essere l'aumento già previsto dei costi dei parcheggi di sosta, che sembra più un modo non originale per fare cassa, nei confronti dei cattivi ed indolenti vicentini che usano l'auto, a migliorare la viabilità e l'aria che respiriamo. Forse una mano ce la potrà dare solo il continuo aumento del costo del carburante. Anche il presunto, ma poco realistico aumento del 10 % di coloro che useranno la bicicletta, non potrà migliorare la già scadente "qualità della vita" in città , perché il problema nasce altrove.
Si dimentica troppo spesso che Vicenza conta poco più di 100mila abitanti, ma che con Altavilla, Creazzo, Sovizzo, Monteviale, Costabissara, Caldogno, Monticello Co. Otto, Bolzano Vic., Quinto, Torri Quart., Longare, Arcugnano -che sono distanti dal centro città meno di 10 chilometri- il numero complessivo degli abitanti raggiunge i 200mila. Questi Comuni a ridosso di Vicenza, comprendono un'area che possiamo chiamare "fascia A".
Ipotizzando un'ulteriore "fascia B", della profondità di circa 10-15 chilometri (un raggio complessivo di poco più di 20 dal centro di Vicenza), troviamo i Comuni di Barbarano, Grisignano, Grumolo, Camisano, Bressanvido, Pozzoleone, Sandrigo, Dueville, Montecchio Prec., Villaverla, Breganze, Thiene, Marano, Malo, Isola, Gambugliano, Castelgomberto, Trissino, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montebello, Brendola, Mossano, Nanto, Castegnero, Montegalda e Montegaldella, che portano il numero complessivo degli abitanti oltre i 300mila (mezza provincia).
Sul capoluogo convergono ogni giorno oltre 50.000 auto che provengono dalla provincia ed anche il giorno che potranno essere introdotte ed attivate concretamente le novità del PUM -che riguardano iniziative limitate all'ambito del comune di Vicenza- queste, le novità , non potranno cambiare la situazione. Non si può sperare di bloccare le auto, se PRIMA non si predispongono soluzioni razionali ed accettabili per tutta l'area interessata.
Questi dati e queste realtà non potevano essere ignorati!
La soluzione, pertanto, è , e rimane, quella di collegare il capoluogo con tutte le aree dei Comuni di "fascia A e B", con una rete capillare di Servizio Pubblico con costi "popolari", per favorire l'utilizzo del mezzo pubblico (necessariamente non inquinante) e disincentivare il ricorso al mezzo privato, che a
quel punto non avrebbe logica, tenuto conto anche dei costanti aumenti del carburante.
Il problema, perciò, è del capoluogo in primis, che dovrebbe (avrebbe dovuto) organizzare incontri e
definire strategie comuni con tutta l'area (fascia A e B), ma, purtroppo, è proprio il Comune di Vicenza che non da segni di interesse. E' stato chiarito eliminando ogni dubbio -dopo i ben 4 giorni di blocco totale del traffico in città , voluto dall'amministrazione Hullweck alcuni anni fa- che per migliorare la viabilità , fatto che può anche ridurre l'inquinamento, occorre contenere il traffico privato che proviene dalla provincia, oltre a quello che assedia la città , girandovi attorno.
Queste ed altre nostre considerazioni vengono ripetutamente consegnate alla stampa vicentina e regolarmente pubblicate, da 5 inverni, in occasione delle blocco parziale delle auto in alcune ore del giorno nel periodo invernale, ma il "Palazzo", pur informato e sollecitato non risponde.
In conclusione, per il PUM ci sarebbe piaciuto un progetto di profilo elevato, che esprimesse la volontà di realizzare una "Grande Vicenza" , ma dobbiamo dirlo non abbiamo visto certo un esempio di "democrazia partecipata", nemmeno di semplice ricerca di dialogo con le parti interessate, forse per evitare un confronto che, stando così le cose, sarebbe stato troppo imbarazzante. Forse si doveva chiudere in fretta per non disturbare la campagna elettorale di Variati. Rimane il rammarico per una nuova occasione perduta, si continua, purtroppo, nel sogno, nell'irrealtà , nella tiepida e mal celata speranza che un giorno qualcosa possa cambiare, perché a queste condizioni mancano i presupposti per poter "volare alto".
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