Associazione "11 Settembre" Vicenza: non si può non predere posizione sui fatti in Libia
Sabato 15 Settembre 2012 alle 13:41 | 1 commenti
Associazione "11 Settembre" Vicenza - L'attentato ad alcune sedi diplomatiche, e in particolare l'uccisione dell'ambasciatore USA in Libia e di alcuni suoi collaboratori, è un fatto grave e preoccupante di fronte al quale non possiamo non prendere posizione. Lo facciamo per esprime il nostro cordoglio anche alla Comunità USA di Vicenza che sta pagando costi altissimi in vite umane, ma anche per sottolineare alcune riflessioni su ciò che accade in paesi del Mediterraneo vicini a noi e verso i quali siamo particolarmente coinvolti sia per motivi economici che culturali.
Il 21 settembre prossimo, nell'ambito del Forum sulla sicurezza del Mediterraneo Golf Club di Brendola), organizzeremo una giornata di approfondimento su quanto accade in quei paesi e sulle novità positive della cosiddetta "primavera araba", ma anche sui pericoli e sulle ambiguità presenti in questi cambiamenti.
Riteniamo necessario che l'Europa e gli USA accompagnino i mutamenti con una politica selettiva che premi quei gruppi politici capaci di sostenere principi di civiltà , come il diritto di tutti ad esercitare libertà religiose e civili senza correre il rischio di essere colpiti moralmente e fisicamente.
Questo significa che serve un sostegno dell'Europa e degli USA per una crescita economica che non sia sganciata da una politica di allargamento dei diritti civili e del principio di reciprocità tra i paesi.
In questo percorso, tuttavia, non va dimenticato che sono presenti centrali del terrore che, in modo esplicito, tentano di contrastare la linea della democratizzazione con organizzazioni terroristiche. E' quindi evidente che non si può prescindere dalla funzione delle forze armate europee e americane. E', infatti, illusorio pensare che bastino documenti di sostegno o elargizioni di fondi per interventi economici. La ricostruzione materiale e psicologica dei paesi della sponda sud del Mediterraneo e di altri che vogliono affrancarsi dalle dittature va sostenuta anche con operazioni di polizia internazionale. Chi attacca le sedi diplomatiche, o le chiese, uccidendo donne bambini e anziani disarmati, non può pensare che tali atti restino impuniti.
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Purtroppo a Vicenza, da vari anni s'è perso il senso della razionalità.
Ognuno è chiuso nelle proprie trincee sostenuto dalle certezze ideologiche e fare un pò di autoverifica e sano confronto si teme di vederle demolire, o quantomeno incrinate!
Quindi non è l'amore per la verità che regge le sorti della Città ma la contrapposizione rigida, accanita.
E quando si prevede bonaccia, bisogna creare un nuovo caso.
Ecco, si presentava il calo di tensione con l'avvio a soluzione della base Dal Molin, bisogna creare la questione Pluto.
Se qualcuno dubita mi spieghi il tempismo:
- il 24 agosto in pieno festival Dal Molin che prevede una serata specifica sulle spese militari, TVA annuncia che la Pluto è in fase di ristrutturazione. La prova è una pagina uscita dal bilancio del Pentagono, sennonchè io dalla strada di Longare da un paio d'anni vedevo crescere dei prefabbricati, e da google maps, si potevano vedere gli sbancamenti sulla sommità del colle.
- il 25, e per vari giorni di seguito, è la volta del Giornale di Vicenza che racconta, spiega, ospita interventi e risentimenti ... contro tutti indistintamente: Americani, Regione, Ministero, Governo .. di tutto e di più, nel merito e nel metodo, ancora una volta Vicenza umiliata, calpestata, schiava ...
Interessante poi l'analisi dei contenuti ad alta tensione emotiva, inizialmente contro gli americani "paroni a casa nostra" che fanno quel che vogliono, poi la correzione di tiro verso il Governo soprattutto per mancanza di trasparenza, e di senso Istituzionale in quanto pur trattandosi di demanio militare non si rendono conto degli effetti che si riversano sul territorio, infine lo sfogo con il Presidente della Repubblica.
Ho imparato ad essere diffidente, per questo sono convinto che è un disegno a tavolino da parte di chi sinora sul Dal Molin ha tratto consenso e ruolo politico, compensazioni, interessi vari ...
E poichè sono persino maliziosetto volete che vi pronostici le compensazioni?: Variati chiederà i soldi per la bretella di collegamento tra la Riviera Berica ed il Casello Est, il "No Pluto" avrà il "Bosco per la Pace" a fianco del poligono.
Detto questo, voglio assicurare che non sto nè da una parte nè dall'altra.
Da 6 anni sto ascoltando tutto e riflettendo su tutto, un'idea, non certamente solutiva ce l'ho, ma come dicevo all'inizio, in questo clima di contrapposizione non c'è spazio, e come me so che altri avrebbero qualcosa da suggerire. Buona fortuna, povera Vicenza!