Assemblea "Noi che credevamo nella BPVi": libertà di stampa, piano alternativo, mora della banca e azione civile
Mercoledi 11 Maggio 2016 alle 13:26 | 0 commenti
Noi che credevamo nella BPVi, associazione che "raccoglie" soci truffati dalla Popolare di Vicenza, ha organizzato un'assemblea dal titolo "Mettiamo in mora la banca" che si è tenuta il 7 maggio 2016 al Patronato Leone XIII. Molti sono stati gli argomenti trattati: in questo video, che vi mostra la prima parte dell'assemblea, si parla oltre della libertà di stampa, sulla quale è intervenuto Giovanni Coviello, direttore responsabile di VicenzaPiù, dell'eventuale piano industriale proposto da Noi che credevamo nella BPVi, che avrebbe evitato licenziamenti e l'intervento di Atlante per coprire l'aumento di capitale da 1.500.000.000 di euro.
Inoltre, grazie a due avvocati di Verona, Andrea Filippin e Francesco Terrullo, si è parlato di cosa effettivamente significa mettere in mora la banca. Filippin spiega che verrà mandata alla BPVi una lettera a nome di ogni socio che deciderà di farsi aiutare, nella quale verrà presentato il caso di ognuno, verrà contestato alla banca di aver violato il diritto del socio, si chiederà la restituzione del prezzo pagato o un risarcimento danni e si interromperà la prescrizione.
Terrullo, invece, ha parlato delle irregolarità della Banca Popolare di Vicenza, del fatto che l'azione penale non è esaustiva e che si deve agire civilmente.
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