Asili: dopo il caso di Adro si corra ai ripari
Domenica 25 Aprile 2010 alle 04:00 | 0 commenti
Cgil Fp - Da giorni assistiamo allo spettacolo degradante dei tagli effettuati da alcune
Amministrazioni Locali alle mense scolastiche per i cosiddetti "bambini morosi", diventato
dibattito nazionale con il caso emblematico del Comune di Adro (nella foto bambini di Adro entrano a scuola).
Il concetto di prestazione scolastica obbligatoria è sancito per legge e in questo rientrano
tutte quelle misure che rendono effettivo il diritto allo studio: l'accesso ai servizi educativi
complementari, la refezione scolastica e il trasporto.
La Costituzione Italiana, con gli articoli 3 e 34, riconosce la pari dignità sociale, prefigge l'obbiettivo di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, istituisce una scuola aperta a tutti, anche a chi è privo di mezzi. Il compito della pubblica amministrazione nel suo complesso è quindi quello di tutelare l'infanzia e di applicare la Convenzione ONU del 1989, di aver cura dei bambini nella loro interezza.
Condanniamo fermamente i provvedimenti delle Amministrazioni Locali che, in una fase in cui la crisi colpisce i redditi delle famiglie, sottraggono il sostegno ai più bisognosi, mentre contemporaneamente si elargiscono voucher alle famiglie benestanti per sostenere le spese per l'iscrizione ad istituti privati.
Auspichiamo che le Regioni, attraverso le proprie Leggi e i propri Regolamenti, facciano in modo che il servizio mensa rientri nel contesto educativo e non possa più essere interrotto, evitando imbarazzo, disagio e umiliazione.
Che esempio di solidarietà , ma potremmo aggiungere di socialità , stiamo dando a questi bambini?
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