Arzignano, sul caso Signorin scontro a metà in consiglio davanti a telecamere Presa Diretta
Giovedi 24 Febbraio 2011 alle 23:44 | 0 commenti
In aula la maggioranza respinge gli attacchi del centrosinistra. Critiche alla giunta dagli spettatori
Una piccola folla di arrabbiati fuori dal municipio. I cartelli nella sala del consiglio. Le bordate della minoranza sulla questione morale nella maggioranza e nella Lega in primis. Le telecamere di Presa Diretta. Il contrattacco del centrodestra che punta i fari sugli scheletri degli armadi degli avversari. E poi la calma (foto d'archivio VicenzaPiù).
Si consuma in sei passi la danza del consiglio comunale di stasera ad Arzignano. Un consiglio che arrivava a poche ore dalle dimissioni del vicesindaco del Carroccio Max Signorin, indagato per evasione totale. Il primo cittadino Giorgio Gentilin (Pdl) ha iniziato la seduta tenendo un profilo basso e lasciando poco spazio all'attualità . L'opposizione di centrosinistra, in un'aula gremita di spettatori e contestatori muniti di striscioni polemici, ha cercato di infilzare la giunta con una serie di interventi al calor bianco. Il coro è stato all'unisono: troppo delicata la questione, il sindaco riferisca. I momenti di calma si sono alternati a quelli di burrasca. La seduta è stata interrotta due volte. Poi quando le telecamere di Presa Diretta della Rai hanno inquadrato i banchi dell'aula dalla giunta dalla maggioranza consiliare sono stati alzati i cartelloni che invitavano a riprendere gli indagati in quota al centrosinistra. Si tratta dei democratici Stefano Fracasso e Gianfranco Signorin. Entrambi hanno in passato rivestito la carica di primo cittadino. Il centrosinistra non ha gradito il gesto, mentre dalla giunta si gridava ad alta voce: o si dimettono tutti o nessuno. Così è toccato al capogruppo del Pdl Andy Pellizzari fare da pompiere istituzionale promettendo, in accordo col sindaco, una seduta monotematica dedicata al tema della legalità . L'ascia di guerra quindi è stata provvisoriamente sotterrata, ma per ammissione dei due schieramenti lo scontro è destinato a durare.
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