Arzignano: destra, sinistra e i padroni del vapore
Venerdi 25 Febbraio 2011 alle 22:17 | 0 commenti
Ieri in consiglio comunale ad Arzignano sono volate parole grosse. Tra striscioni contro la giunta di centrodestra, attacchi del centrosinistra sulla questione morale e sui recenti avvisi di garanzia ad alcuni big leghisti, repliche al vetriolo della maggioranza che tira in ballo i guai giudiziari degli avversari, in aula si sono visti 40 minuti di fuoco. Le acque si sono poi calmate, ma la presenza in massa dei media ha comunque fatto da cornice «importante» per uno show politico che si preannunciava a tinte forti.
Presa Diretta per Rai3, il TG di Canale 68 Veneto, la troupe di Tva e poi i fotografi del Corriere Veneto e del GdV con i relativi cronisti sul campo (i quali stamani sui rispettivi giornali hanno firmato due cronache assai documentati) hanno fatto vivere alla città del Grifo un fine serata all'insegna della notorietà .
Ma al di là della questione mediatica rimane la questione politica. Il centrosinistra chiedeva con insistenza un dibattito ad hoc «affinché la giunta capitanata da Giorgio Gentilin del Pdl faccia chiarezza su quanto sta succedendo». Il centrodestra però non si è sottratto al gioco delle parti e ha puntato l'indice contro Stefano Fracasso e contro Gianfranco Signorin. Entrambi democratici ed ex sindaci di centrosinistra, entrambi sotto procedimento penale. «Il nostro vicesindaco Massimo Signorin - spiega l'attuale primo cittadino di Arzignano - si è dimesso con un gesto coerente che gli va tributato. E visto che il centrosinistra inneggia alla dignità sarebbe bene che chi dall'altra parte è indagato faccia altrettanto. A noi la doppia morale non piace, come non ci piace l'ipocrisia».
Il riferimento è ai guai giudiziari di Signorin per l'affare del depuratore di Montebello e a quelli di Fracasso il quale è accusato dalla procura berica di peculato per una vicenda che risale al periodo in cui il noto esponente del Pd, che pure siede in consiglio regionale, avrebbe fatto un uso incongruo di mezzi e strumenti dell'amministrazione. Fracasso in aula ha replicato affermando «che non ha nessuna voglia di essere preso in giro» mentre Gianfranco Signorin che non era in aula si è affidato ad un dispaccio scritto: «Forse l'ex vicesindaco ed ex assessore all'urbanistica Massimo Signorin è un po' nervoso per ciò che gli sta succedendo in questi giorni, basti pensare all'indagine delle Fiamme Gialle a suo carico. Si è confuso: l'invito alle dimissioni non va rivolto al sottoscritto, ma ai suoi ex compagni della Lega, pure loro indagati per presunte fatture o mazzette a funzionari ufficio entrate: il senatore Alberto Filippi e il Presidente delle Acque del Chiampo Renzo Marcigaglia, papà di Enrico, attuale assessore alla polizia locale... la differenza sostanziale è che la mia informazione di garanzia la posso considerare una medaglia al valore e al coraggio di pubblico amministratore per servizio alla mia comunità ... Ho interpretato la legge a favore delle Aziende (la "A" maiuscola come se le concerie fossero dotate di una sostanza ontologica superiore; eppoi le leggi non solo interpretabili solo dai giudici?, Ndr) della Valle del Chiampo sul tema scarichi». Peraltro Marcigaglia junior si attendeva una replica del genere tanto che in aula aveva già messo le mani avanti con una staffilata preventiva: «Come mai Gianfranco Signorin non si è presentato un aula? Come mai proprio stasera ha lasciato il banco vuoto?».
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