Arrivato in Consiglio dei Ministri il documento per l'intesa tra Stato e Regione, Daniela Sbrollini: "ecco perché l'autonomia del Veneto non parte"
Giovedi 22 Novembre 2018 alle 17:24 | 0 commenti
“E ci mancava che il Ministro non presentasse ufficialmente il tema dell'autonomia veneta in Consiglio dei ministri! - esordisce in una nota la senatrice Pd Daniela Sbrollini - Sono passati sei mesi dall’insediamento del governo! Conosco la Ministra Stefani come una persona seria e motivata. I dubbi non sono certo sul suo operato. Piuttosto leggo nella sua intervista che “la richiesta di autonomia è un percorso complesso".
Come dicevamo, inascoltati e criticati noi nei mesi scorsi. E poi che la “declinazione degli obiettivi della Regione Veneto sono arrivati già a luglio†come dice la Ministra.
Non capisco quindi tutta la polemica strumentale organizzata per mesi dalla Lega contro il Governo Gentiloni, reo di immobilismo, che evidentemente non aveva a disposizione nessuna “declinazione†per poter procedere, se è arrivata a luglio (il referendum era stato a ottobre, 9 mesi prima!). Non poteva procedere né col Veneto, che sembra la Regione più solerte, né con la Lombardia o con le altre richiedenti Autonomia. Polemica strumentale dunque. Non certo costruttiva. Volta a pigliare consensi ma non ad ottenere risultati concreti. A volte mi sembra che la Regione Veneto sia quasi impaurita dall’idea di ottenere tutte le deleghe richieste. Sai che bella responsabilità . E poi se le cose non funzionano non hai più l’Orco del Governo centrale a cui dare la colpa!
Noto che la Ministra è pure esplicita nello spiegare che ci sono molti dubbi e perplessità nel mondo M5Stelle che con i loro Ministri tentennano assai. E’ un problema che avevo evidenziato anche io più di un mese fa e sembra che non sia cambiato poi molto in questo periodo.
Ecco perché a Breganze il 29 settembre la Ministra e Zaia avevano dato una risposta evasiva agli Imprenditori riuniti in Assemblea rispetto ai tempi di attuazione del Trasferimento di Deleghe dai Ministeri alla Regione. Perché non era stata presentata ancora la proposta al Primo Ministro.
E per di più la Ministra ha avanzato una “proposta di una bozza d'intesaâ€Â sulla base dei tavoli tecnici fatti. Se hanno risposto Cultura, Esteri, Agricoltura, Istruzione mentre i ministeri (non banali) quali Salute, Ambiente, Infrastrutture, Giustizia, Sviluppo economico e Lavoro che hanno deleghe pesantissime da trasferire e sono a guida M5Stelle hanno ancora la pratica ferma, allora si capisce che c’è anche un bel problema politico alla base del continuo rinvio.
Non ci sono solo problemi tecnici, procedurali, legali, burocratici da superare.
Che poi Conte abbia dichiarato che si prende personalmente l'impegno affinché questa intesa sia approvata il prima possibile dà ancora più la misura delle difficoltà politiche interne alla maggioranza.
Sta per arrivare il dossier del Piemonte e questo a dimostrazione che la questione è considerata importante anche per le amministrazioni di centrosinistra. È un tema bipartisan: Emilia e Piemonte non sono certo a guida centrodestra.
Francamente, se potessi dare un consiglio alla Ministra Stefani, direi che la Ministra Lezzi (M5s) forse non è proprio l’interlocutore più credibile.
Anche le risposte che dà il sottosegretario grillino Buffagni, non si capisce se sono errori perché non sa o perché bluffa. Le pre-intese non sono le intese! Bisogna passare dalle parole vuote ai fatti concreti. Oppure parlare chiaro.
Su una buona proposta di autonomia io e il Pd siamo pronti a confrontarci seriamente.
Quanto alla propaganda in questo particolare e fragilissimo contesto economico, meglio smetterla.
Perché Salvini dice di aspettarsi la “lettera di Babbo Natale dopo quella della Commissione Europea†ma non si ricorda che le lettere si spediscono a Babbo Natale non si ricevono. Non vorrei che Babbo Natale, invece, gli portasse un bel sacco di carbone.â€
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