Arrivano i politici italiani in Veneto, tocchiamo ferro e nascondiamo il portafogli!
Martedi 9 Novembre 2010 alle 02:10 | 0 commenti
Gianluca Busato, Veneto Stato - Bossi, Berlusconi e Napolitano in Veneto. Dopo una settimana di silenzio sull'alluvione, è tempo di disgustose passerelle
Arieccoli! Da martedì a giovedì cominciano le passerelle dei politici italiani, da Bossi a Berlusconi a Napolitano, probabilmente perché qualcuno deve aver detto loro che qui in Veneto le cose si stavano mettendo male.
Già , per loro salire in Veneto dai lidi romani non dev'essere stata una scelta facile, perché dovranno controllare per benino i tragitti, dato che qualche veneto incazzato potrebbe fargli rimpiangere la scelta di venire qui a farsi belli: dopo tutto tra 500.000 veneti alluvionati, magari con qualcuno che ha perso tutto, il calcolo delle probabilità dice che non è poi così impossibile trovarne qualcuno che non ha paura magari di sputare in faccia ai papaveri italiani.
Ma cosa vengono a fare allora Bossi, Berlusconi e Napolitano in questa 3 giorni veneta, dopo l'assordante silenzio sulla nostra tragedia da parte degli organi di informazione italiani?
Semplice, vengono ad assicurarsi che la loro pensione non venga messa in discussione, dato che senza il gettito fiscale dei veneti la politica italiana salta a carte quarantotto e con essa i loro lauti stipendi.
È però tardi cari politici italiani per recuperare: agli occhi dei veneti ormai la vostra reputazione è bruciata! È ancora più tardi tra l'altro per recuperare la situazione che più vi preme salvaguardare: quella economica!
Forse non tutti hanno messo in rilievo infatti che l'alluvione si porta con sé un effetto collaterale terribile dal punto di vista dei conti pubblici italiani. È chiaro infatti che, per lo stato che negli ultimi dieci anni è stato il peggiore al mondo dopo Haiti per crescita economica (classificandosi al 179° posto su 180 Paesi considerati, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale), perdere una parte importante delle proprie entrate derivanti dal gettito fiscale almeno per il 2011 e per il 2012, significa non riuscire neanche a pagare gli interessi che maturano sul debito pubblico.
Detto in termini più concreti, questa volta l'Italia va proprio a puttane, ma non nel senso che tanto piace al premier. Ecco spiegata la ragione per cui questa settimana dovremo farci crescere il pelo sullo stomaco e sopportare la visita di questi signori, di cui avremo fatto volentieri a meno. Costoro vengono a rassicurarsi che il mulo veneto abbia ancora la forza per tirare il carretto parassita italiano, che rischia di rovesciarsi proprio nel 150° anniversario dalla propria nascita.
L'Italia insomma, grazie all'alluvione del Veneto, rischia di essere già sprofondata in anticipo nel burrone dell'insolvenza.
E questa non ci pare in assoluto una brutta notizia, anzi. Potrebbe essere il viatico proprio per la costituzione del Veneto Stato Indipendente.
Il 2012 non è poi più così un miraggio per la Venetia Libera.
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