Veneto Banca, Procura di Roma: ai domiciliari Vincenzo Consoli, su Il Fatto Quotidiano parlano anche le associazioni degli azionisti
Martedi 2 Agosto 2016 alle 13:19 | 0 commenti
Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca già indagato, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con le accuse di aggiotaggio ed ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Le fiamme gialle hanno sequestrato su disposizione del pm un immobile di Consoli del valore di 1,8 milioni di euro, oltre a liquidità e titoli. Sono inoltre impegnate in perquisizioni domiciliari e sequestri preventivi per milioni di euro nei confronti di 14 indagati legati all’istituto di credito. I provvedimenti, eseguiti da un centinaio di finanzieri, sono stati emessi dalla procura di Roma. Consoli, che si trova ai domiciliari, è stato il padre-padrone che ha affossato la banca, concedendo con disinvoltura prestiti senza garanzie e falsando la situazione patrimoniale del gruppo.
Per Loris Tosi, tra i fondatori dell’associazione dei grandi azionisti “Per Veneto Bancaâ€, l’arresto dell’ex ad e l’inchiesta “non cambierà nulla nel percorso con il quale si tenta un processo di risanamento dell’istitutoâ€. "Da avvocato – ha aggiunto – per esprimere un’opinione sull’iniziativa della procura della Repubblica di Roma dovrei conoscere le esigenze istruttorie che in questo momento hanno portato alle misure cautelari“.  In ogni caso, conclude Tosi, “in questo momento la cosa importante è che la banca riprenda il suo ruolo di punto di riferimento per gli operatori del Nordest“. Parla invece di “tempistica sospettaâ€Â Giovanni Schiavon, vice presidente dell’istituto di Montebelluna (Treviso) e fondatore dell’Associazione degli azionisti di Veneto Banca, nonché ex presidente del Tribunale di Treviso. “Arrestare una persona in via preventiva è sempre grave – ha detto Schiavon – ma farlo dopo un anno, quando evidentemente non c’è più pericolo di fuga, di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato, è qualcosa che non capiscoâ€. Per Schiavon, inoltre, il secondo aspetto macroscopico è che “mentre perVeneto Banca procede la Procura della Repubblica di Roma e scattano gli arresti, per la Banca Popolare di Vicenza la competenza è rimasta a Vicenza e, nonostante la maggiore gravità del quadro di quella banca, verso gli ex amministratori non succede nulla del genereâ€. E ha concluso: “Giovanni Zonin, ex presidente, si è disfatto nel frattempo di tutti i suoi beni e questo di per sé mi pare una coda di paglia non indifferenteâ€.
La notizia dell’intervento della magistratura nei confronti degli ex amministratori di Veneto Banca “è motivo non di consolazione ma di speranza†per le “migliaia di persone che stanno piangendoâ€, ha detto don Enrico Torta, coordinatore di varie associazioni di risparmiatori e piccoli azionisti che hanno perso gran parte delle loro sostanze a causa delle perdite di valore dei titoli di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza. “Se una persona viene arrestata non gioisco perché è comunque un mio fratello – aggiunge il sacerdote – ma è doveroso sapere che fine hanno fatto quei soldi perduti. La magistratura ha gli strumenti per poterlo fare e dunque guardiamo con speranza a questa iniziativaâ€.
da Il FattoQuotidiano.itÂAccedi per inserire un commento
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