Arresto Maltauro, Vaticano urla "basta corruzione!" col vicentino Parolin, segretario di Stato. Che non andrebbe a certe cene
Domenica 11 Maggio 2014 alle 17:56 | 0 commenti
Se Enrico Maltauro, il vicentino ex ad della vicentinissima mega impresa di costruzioni Maltauro, è assurto di nuovo a simbolo della corruzione negli appalti, dopo esserne diventato triste "alfiere" anche ai tempi della prima tangentopoli, contro lo scandalo Expo, uno del tanti del malaffare italiano, si scaglia a nome del Vaticano un altro, un bel altro vicentino, il cardinale segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin.
Pietro Parolin, cardinale della nuova chiesa, ed Enrico Maltauro, identificato dai media come vertice della nuova cupola, sono entrambi vicentini ma quanto diversi! A ognuno di noi, politici in primis, vero Alessandra Moretti?, spetta la scelta su quale tavolo stare. Anche a cena.
Pubblichiamo la prima parte dell'articolo di Paolo Rodari su La Repubblica di oggi, 11 maggio, che dà conto del "Basta corruzione!" del cardinale segretario di Stato Parolin ma che termina con una frase significativa di un altro cardinale, l'honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, capo del C8 che collabora con Francesco nel governo della Chiesa: «Francesco sta cercando di costruire un nuovo modo di essere Chiesa ma il suo cammino sta incontrando difficoltà nella curia romana». Il cardinale Pietro Parolin, infatti, nella sua presa di posizione prova anche a sgombrare il campo da alcune illazioni sul coinvolgimento nel caso Expo del cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto degli affari economici nelle intercettazioni.
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Lo scandalo Expo
Spunta un Cardinale, l'ira del Vaticano "Basta corruzione"
Giuseppe Versaldi, prefetto degli affari economici nelle intercettazioni. Il segretario Parolin: alta la guardia
Di Paolo Rodari su La Repubblica di oggi, 11 maggio
«Non dobbiamo mai abbassare la guardia. La corruzione fa parte del male che c'è nel mondo». Sono parole del cardinale Pietro Parolin, segretario di stato vaticano, che a margine della sua visita di ieri al Salone del libro di Torino ha commentato l'inchiesta Expo 2015. Secondo Parolin questi venti anni passati da Tangentopoli non sono trascorsi invano: «Sono serviti», ha detto. «C'è stato un impegno che è entrato nelle coscienze». D'altra parte, «finché esiste il mondo il male continua ad avere i suoi effetti. Questo non è per giustificarlo, ma per dire che la corruzione è una realtà umana e non dobbiamo abbassare la guardia. Questo il messaggio che ci deve arrivare da questa vicenda».
Parolin non ha fatto nessun accenno alle intercettazioni agli atti secondo le quali, fra gli amici importanti rivendicati da Gianstefano Frigerio, c'è anche il cardinale Giuseppe Versaldi. Parlando col manager Stefano Cetti, Frigerio afferma: «Il terzo canale è il mondo del Vaticano, dove noi abbiamo amici il ministro delle finanze che è il cardinale Versaldi». E ancora: «È proprio un mio amico il cardinale, è una persona seria... uno di Alessandria... ma poi un uomo di quelli di una volta». Parolin, piuttosto, ha fatto propria una critica che più volte Papa Francesco ha rivolto ai mezzi d'informazione: «Le immagini e la comunicazione veicolate con l'unico scopo di indurre al consumo o manipolare le persone per approfittarsi di esse rappresentano un vero assalto, un golpe». E ha così ha fatto proprio un profilo prudente. Anche perché, dicono oltre il Tevere in merito a Versaldi, un'intercettazione telefonica non fonda nessuna colpa. E, infatti, ecco ancora Parolin smentire le voci che vogliono una rinuncia del Vaticano a partecipare all'Expo: «Credo che il nostro impegno - ha detto - continuerà , anche perché il tema dell'alimentazione ci interessa e ci riguarda direttamente. Ed è un tema che sta molto a cuore anche al Papa»...
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