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Ario: "sciagurati i politici". E Ruggeri ci fa dire: "ma anche gli imprenditori loro sponsor"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 14 Ottobre 2012 alle 14:26 | 1 commenti

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«Chi sono gli elettori di Batman? Sono loro la vera Italia, o sono solo una macchia sporca su un vestito lindo? In altre parole, siamo sicuri che la classe politica sciagurata che oggi ci rappresenta non sia l´esatta fotografia dei rappresentati? La sensazione di essere circondati è comprensibile. Ma arrendersi sarebbe letale.» Non bisogna arrendersi, siamo d'accordo con Ario Gervasutti, di cui abbiamo riportato la parte finale dell'editoriale odierno sulla corruzione pubblicato su Il Giornale di Vicenza. Ma non bisogna neanche tralasciare un'altra domanda e un'altra conclusione, caro direttore.

Tommaso Ruggeri, assessore, tra l'altro, allo sviluppo economico e produttivo di Vicenza ma con un lungo passato da dirigente aziendale e per dieci anni circa direttore generale di Apindustria Vicenza, si è trattenuto nel post consiglio comunale di giovedì a parlare con me, che l'ho conosciuto proprio in associazione mentre ricoprivo la carica di Presidente del Mandamento di Vicenza, e con Gerardo Meridio di, oddio!, politica. Dopo aver rispoto a qualche mia "interrogazione" con la sua tradizionale calma serafica («mi sto interessando del caso Mirror, sollevato da Vicenzapiù, anche se non sarebbe proprio mia la delega al riguardo ma tanto, ormai, sono l'assessore ai problemi irrisolti...») Ruggeri, quando abbiamo alzato il tiro dalle cooperative col trucco all'Italia del malaffare e della mamapolitica, ne aveva lucidamente fatto un'analisi semplice ma efficace: «Dal dopo guerra in poi il Paese ha saputo tirar fuori delle energie increbili trasformando le macerie della guerra in fabbriche che ci hanno portato a diventare nel mondo una delle prime 5 potenze manifatturiere (e Ruggeri ha scandito la parola manifatturiere, ndr). Dal 1975 al 1992, in corrispondenza di una storia politica che tutti conoscono, l'Italia è stata, poi,trascinata nel debito pubblico, quello che da allora ci portiamo dietro come una zavorra, dalla voglia di fare affari a tutti i costi. poi nel 92 è scoppiata tangentopoli ed è stata azzerata, almeno apparentemente, un'intera clase politica, responsabile di quel degrado, etico ed economico.».

E fin qui ci siamo, tutti o quasi tutti, ma poi l'ex dg di Apindustria ha aggiunto: «Nel 1992 la classe imprenditoriale si è trovata padrona del campo, con in mano banche e media e senza la zavorra di chi aveva mal gestito il Paese. Ma da allora in poi gli imprenditori cosa hanno fatto e quale classe politica alternativa hanno promosso e proposto se oggi siamo dove siamo, salvo poi oggi lamentarsene?»

Ecco la domanda in più che, immodestamente, suggerisco ad Ario Gervasutti mutuandola, però, da chi il mondo industriale vicentino, e non solo, ben lo conosce: «Siamo sicuri che quegli sciagurati che fino ad oggi hanno fatto azienda spesso corrompendo i corrotti, che senza di loro non esisterebbero, siano degni di continuare a gestire aziende e giornali dai cui interessi nascono le pressioni per scegliere l'uno piuttosto che l'altro per sedere sulle poltrone su cui tutto poggia fuor che la res publica?».

E da questa domanda nasce l'altra, imperativa, conclusione, rivolta, però, a certi imprenditori che il direttore ben conosce e sovente frequenta, lui qui, sotto Monte Berico, i suoi colleghi più grandi nelle varie capitali dell'economia e dei poteri mediatici: «Arrendersi nel denunciarne le responsabilità sarebbe letale!». 

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Commenti

Luciano Panato
Inviato Domenica 14 Ottobre 2012 alle 16:21

Egregio Direttore;
a supporto di quanto lei sostiene, dopo lo sfogo chiaccherata con l'assessore Ruggeri, mi permetta di aggiungere quanto dichiarato nel 1994 dal "re" della borsa italiana Aldo Ravelli:?gli italiani devono sapere che finora è emerso solo la punta dell?iceberg. C?è una sproporzione enorme tra l?illecito scoperto dai magistrati e quanto è realmente accaduto. Sono rimasti quasi completamente inesplorati gli intrecci esistenti tra l?alta finanza, i servizi segreti e la mafia?. ( fonte della citazione il libro di Fabio Tamburrini: Misteri d'Italia editore Longanesi). non cercare una parziale verità di questi intrecci sarebbe delinquenziale verso le future generazioni. chissa cosa ne pensa Ario.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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