Arcese Trasporti, stato di agitazione. ADL Cobas: non si gioca sulla pelle dei lavoratori
Mercoledi 27 Maggio 2015 alle 16:26 | 0 commenti
ADL Cobas annuncia che mercoledì 27 maggio è stato proclamato lo stato di agitazione nei cantieri Arcese Trasporti di Montecchio Maggiore e Altavilla Vic.na (Vi)
Stante l’assoluta mancanza di garanzie e chiarezza in merito al cambio di appalto susseguente alla disdetta data dalla cooperativa Libera, che lascerà l’appalto il 31 maggio, la disdetta è figlia della bocciatura da parte dei lavoratori, all’assemblea dei soci dello scorso 3 maggio, della proposta avanzata dalla cooperativa Libera di aprire lo stato di crisi, che avrebbe significato ulteriori sacrifici per gli stessi lavoratori.Avuto notizia dell’imminente uscita della coop. Libera da tutti i cantieri di Arcese Trasporti (oltre che nei due in provincia di Vicenza, ve ne sono altri a Bologna), le organizzazioni sindacali ADL Cobas e SI Cobas hanno chiesto un incontro urgente al committente al fine di gestire il cambio di appalto, richiesta alla quale Arcese Trasporti si è limitata a comunicare alle OO.SS. che “obiettivo della Scrivente sarà la continuità , lavorativa e occupazionale dei soci di Libera impiegati negli appaltiâ€, impegnandosi a far mettere in contatto la nuova società subentrante, il consorzio Gaia, con le organizzazioni sindacali per la definizione del cambio d’appalto.
La discussione con il consorzio Gaia si è arenata su un punto ritenuto inaccettabile, ovvero la trasformazione dei rapporti di lavoro, tutti attualmente con contratti a tempo indeterminato, a tempo determinato per 6 mesi, con l’impegno di trasformarli a tempo indeterminato alla scadenza dei sei mesi. Questa richiesta è la classica furberia fatta sulla pelle dei lavoratori, per poter usufruire, da parte di Arcese Trasporti e del consorzio Gaia, dei famosi sgravi fiscali determinati dal Jobs Act. In pratica, quello che è stato chiesto è di accettare di far tornare i lavoratori in uno stato di precarietà e di ricattabilità per poter far guadagnare con questo giochetto migliaia di euro alle imprese sulla pelle dei lavoratori.
Si è giunti quindi alla proclamazione dello stato di agitazione nei cantieri di Montecchio Maggiore e Altavilla (Vi), mentre proprio ieri è scattato lo sciopero nei cantieri Arcese di Bologna, dove addirittura una cooperativa, diversa da quella indicata dal committente e con cui si erano svolti gli incontri, senza che ne venissero informate le organizzazioni sindacali, cominciava a contattare i lavoratori chiedendo loro i documenti necessari all’assunzione, senza sapere chi fosse questa nuova cooperativa e cosa avrebbe avuto intenzione di applicare ai soci lavoratori.
Al momento manca ancora un accordo con la cooperativa uscente, la Libera, in merito a differenze retributive e, altro aspetto non secondario, alla parte rimanente di quota sociale non versata dai lavoratori in base ad accordi precedenti, che ammonta a circa 4.000 €.
Di fronte ad una situazione di questo genere, è evidente che l’unica cosa possibile è mettere in moto fin da subito una forte mobilitazione dei lavoratori affinché non si consumi sulla loro pelle l’ennesima porcheria orchestrata unicamente per far guadagnare centinaia di migliaia di euro alle imprese e, riteniamo con fondati motivi, per cercare di estromettere un sindacato scomodo, con il favore dei sindacati confederali, che l’altro giorno erano pronti a sottoscrivere un accordo del genere, scontrandosi con la ferma e determinata opposizione di ADL Cobas. Per oggi è prevista una assemblea dei lavoratori fuori dallo stabilimento di Montecchio Maggiore, per decidere le forme di lotta da mettere in campo.
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