Appostamenti caccia e quorum referendum territoriali, gli interventi di Toniolo
Mercoledi 18 Settembre 2013 alle 21:10 | 0 commenti
Costantino Toniolo, consigliere regionale PDL - "Una larga maggioranza dell'aula ha capito che era necessario azzerare il quorum delle consultazioni referendarie per incentivare le fusioni dei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti. Questo avevamo deciso in commissione e abbiamo ribadito in aula col voto". Lo afferma a margine della seduta del Consiglio regionale di oggi il presidente della Prima Commissione Costantino Toniolo.
Relatore della proposta di legge di modifica dell'articolo 6 della legge regionale del 24/12/1992 n. 25 "Norme in materia di variazioni provinciali e comunali". La modifica riguarda le consultazioni referendarie che coinvolgono i cittadini interessati a progetti di fusioni di comuni o variazioni delle circoscrizioni comunali. Ora che è passata la legge, la fusione avverrà indipendentemente dal numero di partecipanti alla consultazione.
La giunta aveva portato la proposta in commissione con un quorum ridotto dal 50% al 30 %, ma nelle riunioni preparatorie per l'aula la maggioranza dei consiglieri ha deciso per l'azzeramento. "Così determinate realtà periferiche e montane, dove l'emigrazione verso altri comuni (o all'estero) è molto diffusa", sottolinea Toniolo, "sarà possibile comunque giungere alla fusione per soddisfare quanto auspicato dal legislatore regionale e nazionale".
"In questa legislatura in Consiglio regionale stiamo affrontando un grande lavoro di riordino della geografia amministrativa territoriale", spiega Toniolo, "al fine di rendere più efficienti ed economici i servizi verso i cittadini".
Infine proprio il relatore della legge, il Presidente Toniolo, ha presentato un emendamento importante per risolvere la problematica legata alla nuova denominazione delle realtà frutto di fusione: "nella legge ora è previsto che sia azzerato anche il quorum per il quesito consultivo sulle nuove denominazioni dei comuni".
"Con l'emendamento approvato oggi in aula sugli appostamenti per la caccia, i cacciatori veneti possono tornare a utilizzare i casotti senza rischiare la denuncia per abuso edilizio e presunto abuso paesaggistico, però a determinate condizioni!" Lo afferma il consigliere Costantino Toniolo, dopo l'approvazione in Consiglio regionale della proposta di legge 376 "rideterminazione del termine di validità del piano faunistico venatorio regionale approvato con legge del 5 gennaio 2007, n. 1, illustrata dal presidente Davide Bendinelli.
"L'emendamento della Giunta che permette di superare i limiti della vecchia legge in materia di appostamenti", precisa Toniolo, "è incentrato sulla precarietà di tali strutture. Per gli appostamenti che vengono rimossi a fine giornata non c'è bisogno di alcuna comunicazione. Una semplice comunicazione al Municipio riguarda invece le strutture che vengono rimosse entro 90 giorni. A questo si aggiunge però la necessità dell'autorizzazione paesaggistica semplificata (qualora ricadano nelle aree di tutela previste dal decreto legislativo del 22 gennaio 2004 n. 42)".
"Infine ", spiega Toniolo, "se la struttura viene lasciata tutta la stagione, deve essere presentata la DIA (Denuncia di inizio attività ) al Comune e per conoscenza alla Provincia accanto comunque all'autorizzazione paesaggistica semplificata". "E i comuni potranno determinare le modalità costruttive per gli appostamenti di caccia nel rispetto della vigente normativa in materia edilizia", aggiunge il consigliere vicentino.
"In tutti i casi", conclude Toniolo, "per evitare denunce per abuso edilizio e presunto abuso paesaggistico, è importante che la struttura sia considerata un'opera precaria e agevolmente rimovibile e quindi raccomando agli amici cacciatori di non indugiare a rimuoverla nel momento in cui non serve più".
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