Ancora valutazioni di diverso colore politico sul referendum sull'autonomia del Veneto
Martedi 24 Ottobre 2017 alle 11:12 | 0 commenti
Pubblichiamo altre valutazioni politiche riguardo al referendum sull'autonomia del Veneto che si è celebrato domenica 22 ottobre. Iniziamo con alcuni esponenti di Forza Italia. "Luca Zaia ha saputo far convergere la volontà di tanti Veneti che esprimono altrettante culture politiche spesso agli antipodi, permettendo l'affermazione di un risultato storico per la nostra terra e in cui il ruolo di Forza Italia, a sostegno della scelta del Governatore, è stato determinante."Â
Sono le affermazioni del capogruppo Massimiliano Barison contenute nella missiva ufficiale di felicitazioni del gruppo consiliare di Forza Italia, a firma congiunta con l'Assessore Regionale Elena Donazzan e il Vicepresidente dell'assemblea Massimo Giorgetti, recapitata al Governatore del Veneto.""Zaia è uscito vincitore - continua Barison - dal referendum del 22 ottobre, grazie al fatto che ha evitato per tutta la campagna referendaria pericolosi equivoci tra autonomia ed indipendenza permettendo così una sintesi tra diverse sensibilità politiche ed ideali ed evitando ogni speculazione politica."
"Se larga è stata la partecipazione ed eccezionale il risultato - sottolinea ancora Massimo Giorgetti - è grazie alla scelta della linea moderata di Zaia che con questa campagna referendaria ha consentito ai cittadini veneti di identificarsi non in un partito ma in un Leader attrattivo come appunto il Governatore. Indubbiamente i risultati di domenica hanno confermato la caratura responsabile e moderata di Zaia che da oggi in avanti va oltre i confini del Veneto."
Una presa di posizione sulla modalità con cui la battaglia referendaria è stata condotta ed un invito viene rivolto da Elena Donazzan Assessore regionale di Forza Italia: "La battaglia più impegnativa comincia ora, il lungo braccio di ferro che si prospetta con il governo centrale, per la definizione di competenze e risorse, deve richiamare tutti all'unità e alla responsabilità ; Forza Italia, nella sua veste di partito nazionale, sarà al fianco di Zaia nel raggiungimento di questo obbiettivo."
Proseguiamo ora con la presa di posizione di Graziano Azzolin, consigliere regionale dem, che così commenta i risultati del referendum sull'autonomia: "La vittoria nel referendum è solo ed esclusivamente di Zaia. Non ha senso provare a intestarsi un qualsiasi merito per il risultato di questa consultazione. Anzi, il Partito Democratico si deve interrogare sulla propria scelta e sulle proprie responsabilità perché è anche grazie a quel ‘sì critico' che è stato raggiunto il quorum. Accodarsi a Zaia è dannoso, una tattica suicida che condanna all'irrilevanza politica. Occorre cambiare rotta prima possibile, non so quante occasioni gli elettori ci concederanno ancora. In Lombardia, dove il Pd regionale così come numerosi Consiglieri si sono schierati per l'astensione, l'esito è stato ben diverso."
"Non guardo però ai soli dati di ieri; osservo bensì cosa succederà adesso. Ieri 23 ottobre la Giunta - puntualizza Azzalin - ha approvato un disegno di legge in prima lettura per la richiesta di avere competenza su 23 materie, attivato una Consulta dell'autonomia e il percorso per un progetto di legge statale che inserisca il Veneto tra le Regioni a Statuto Speciale. Ma questo non c'entra niente con il referendum: è una modifica della Costituzione che esige una maggioranza qualificata in Parlamento, i 2/3 di ciascuna Camera. Come avevo previsto, dunque, adesso ripartirà con maggior veemenza la campagna elettorale della Lega. È il preludio a un nuovo scontro con il Governo, non c'è alcun segnale di apertura al dialogo o confronto per arrivare a un'intesa. Davvero il Pd vuole esserne complice?"
"Nonostante la martellante propaganda - aggiunge il Consigliere - non c'è stato quel plebiscito che si aspettava Zaia. È andato alle urne il 57,2% dei veneti e c'era un quorum da raggiungere, contro il 76,66 del referendum costituzionale del 4 dicembre dove invece non era previsto. A conti fatti il 43% dei veneti non ha creduto alla sua propaganda. Anche perché proprio ieri è stata nuovamente ribadita l'inutilità del referendum: Maroni ha telefonato a Gentiloni che ha ribadito la disponibilità del Governo a trattare. Una disponibilità che evidentemente c'era a prescindere, visto che in Lombardia ha votato solo il 38%. Non serviva dunque un costoso referendum, né un quorum. Bastava la volontà politica, come quella dell'Emilia Romagna."
Concludiamo con la nota di Nino Pipitone, coordinatore regionale dell'Idv Veneto: "Nonostante tutto l'arco costituzionale partitico, tutte le associazioni di categoria, sindacati e sindaci, presidenti di provincia e altri noti si siano spesi per il si al referendum, non c'è stato il plebiscito sperato. E come previsto l'unico vincitore politico della consultazione sull'Autonomia regionale è Zaia e il suo partito, la Lega. Chi pensava di poter comparire mediaticamente come attore coprotagonista nella "vittoria"(dal PD ai Grillini ai Sindaci) non ha avuto quel che sperava. Zaia ha voluto il referendum per raggiungere innanzitutto un grande risultato mediatico nazionale su un tema, quello dell' autonomia regionale, che poteva, e doveva, gestire in maniera diversa attraverso i percorsi previsti dalla Costituzione Italiana. Esattamente quello che dovrà fare adesso dopo il voto di ieri."
"Ho il massimo rispetto per chi si è recato alle urne, ma il giudizio non cambia Zaia oggi si impone come leader nazionale della Lega mettendo in crisi Matteo Salvini e oscurando il governatore della Lombardia Roberto Maroni, riapre un fronte di conflitto strisciante tra le Regioni del Nord e del Sud Italia chiamando la gente veneta al voto "sui schei" , tema sensibile e che garantisce il richiamo del popolo."Â
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