Alpini a Laghetto, Finco, Bizzotto e Stefani della Lega Nord: "no alla censura del cappello"
Giovedi 5 Novembre 2015 alle 15:15 | 0 commenti
Di seguito le note di Nicola Finco, Consiglio regionale del Veneto Capogruppo Lega Nord Liga Veneta, Mara Bizzotto, europarlamentare Lega Nord, e della senatrice Lega Nord Erika Stefani sulla vicenda degli Alpini
“Che tristezza tutto questo. Mi auguro che il parroco riveda la sua posizione. Il cappello dell'alpino non è un semplice simbolo, è qualcosa di più: è l'immagine del sacrificio, della dedizione, dell'altruismoâ€. Questo il commento di Nicola Finco capogruppo Lega Nord in Consiglio veneto che interviene su quanto accaduto alla Chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere di Laghetto a Vicenza.Da quanto riportato sulla stampa il parroco avrebbe vietato che il cappello dell’alpino fosse posato sulla feretro, inoltre non avrebbe concesso al presidente della sezione locale la lettura di una lettera in ricordo del defunto.
“Quanto accaduto a Vicenza è molto triste – afferma Finco. Il cappello dell’alpino è un simbolo fondate delle nostre comunità , censurarlo non è solo un errore ma anche una colpa. In una società che punta sempre più all’individualismo gli alpini sono un’à ncora di salvezza, immagine di comunità , appartenenza e sacrificio verso il prossimoâ€.
“Il cappello dell’alpino – continua il capogruppo Lega Nord a Palazzo Ferro Fini – porta con sé i migliori valori del nostro popolo. Le associazioni locali ancora oggi sono sempre in prima fila per aiutare il prossimo, soprattutto nei momenti di difficoltà . Quando lo si censura, non limita un semplice marchio, ma si mette in discussione ciò che quel simbolo ha rappresentato e rappresenta tutt’oggiâ€.
“Mi auguro che il parroco riveda la propria posizione e faccia un passo indietro. Tutelare gli alpini non significa semplicemente difendere un corpo o un’associazione ma proteggere e difendere i valori che essi rappresentanoâ€.
"Vietare i cappelli da alpino al funerale di una Penna Nera è una decisione senza senso che offende un’intera comunità . Il parroco che ha imposto questa e altre assurdità alla cerimonia funebre, dovrebbe pensare a cose ben più importanti e farsi magari un serio esame di coscienza sulla distanza che separa ormai una certa Chiesa dalla società civileâ€.
Lo dichiara l’europarlamentare vicentina della Lega Nord, Mara Bizzotto, dopo quanto accaduto durante un funerale celebrato nella chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere di Laghetto a Vicenza.
“Quello che è successo rappresenta davvero una brutta pagina, tanto più di fronte alle giustificazioni avanzate da Don Guerrino Benin - continua l’eurodeputata Bizzotto - Il cappello alpino è simbolo di umanità e di quei valori cristiani di solidarietà , sacrificio e amore verso il prossimo che fanno parte della tradizione della nostra terra e della nostra gente. Perché dunque volerlo vietare alla cerimonia funebre di una penna nera?â€
“Spero che il parroco e la Chiesa vicentina rivedano queste assurde imposizioni: compito della Chiesa dovrebbe essere quello di unire, non di dividere, la propria comunità – conclude l’europarlamentare vicentina Mara Bizzotto – La famiglia del defunto e gli alpini, che rappresentano la parte migliore del nostro Paese e che sono un esempio per tutti noi, non meritavano di ricevere un simile trattamentoâ€.
Stefani: "Rimango sorpresa ed allibita nell'apprendere del divieto del Parroco di Laghetto nel porre il cappello da alpino sulla bara di un defunto e nella lettura di una lettera di ricordo. Questa società dovrebbe ricordarsi cosa hanno fatto e cosa fanno gli Alpini per essa. Il cappello da alpino non è un semplice cappello. Esso rappresenta quei valori di fratellanza e di essere, in quanto alpino, a disposizione del prossimo, gli stessi valori che fanno parte delle civiltà cristiane in quanto tali. Non vi è un oltraggio alla Croce di Cristo. Il Cappello che portano gli alpini con la sua penna è un simbolo dei valori di dedizione, di onestà , di abnegazione, di spirito di sacrificio che ogni giorno gli alpini ricordano. Gli alpini sono un esempio per tutta la comunità ed indossare quel cappello è un onore" dichiara la senatrice Erika Stefani. "Vorrei ricordare che nei corpi alpini c'è sempre stato un cappellano, alpino anch'egli e nei corpi alpini vengono cantate le canzoni cristiane. Mi sembra quindi discutibile la scelta di censurare l'usanza di porre sulla bara il cappello durante una cerimonia funebre quando chi lo ha portato ha rappresentato i valori di condivisione e di solidarietà . Mi auguro che alla base di questo vi sia solo un malinteso."
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