Alluvioni, Cerantola a Variati: "dissesto evitabile solo preservando il territorio"
Lunedi 20 Ottobre 2014 alle 20:32 | 0 commenti
Violente precipitazioni, alternate a periodi devastanti di secca, creano, oltre che polemiche continue sulla Protezione civile, una situazione di dissesto idrogeologico che per il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, è dovuta anche ad un utilizzo improprio del territorio, con danni ingenti per le aziende. E il suo messaggio è rivolto anche al nuovo presidente della Provincia, Achille Variati.
“La tragedia di Genova dei giorni scorsi non va dimenticata come una grandinata colpisce i territori, ma occorre riflettere ed agire, anche nel nostro territorio, ancora estremamente fragile di fronte ai violenti eventi atmosferici ai quali dovremo abituarci. Vicenza oggi ha un nuovo presidente della Provincia, Achille Variati profondo conoscitore del territorio berico e certamente in grado di affrontare questo aspetto che richiede di essere affrontato con estrema urgenza, per garantire la sopravvivenza dei nostri luoghi più belli. Secondo le stime di una recente indagine dell’Istituto nazionale di economia agraria (Inea), la perdita di aree agricole si localizza per il 32% in montagna, per effetto soprattutto di processi di forestazione spontanea conseguente all’abbandono e per il 50% in pianura, dove la perdita di aree agricole è legata ai processi di urbanizzazione. E non dobbiamo dimenticare che l’abbandono del territorio da parte degli agricoltori porta con sé conseguenze significative, con in testa i disastri idrogeologici ai quali abbiamo assistito ripetutamente. Coldiretti sta lottando per la salvaguardia del territorio contro le infrastrutture inutili, lo sfruttamento dei terreni per produrre cibo che si intende destinare alla produzione di energia anziché alla sua naturale funzione alimentare. Abbiamo vinto alcune battaglie, tra cui il divieto di disporre pannelli fotovoltaici a terra, ma la strada è lunga ed in salita. L’appello alle istituzioni è forte: non imponiamo tagli al nostro futuro ed alla vita dei nostri figli in un territorio afflitto dallo sviluppo cui lo abbiamo sottoposto. Dobbiamo restituire alla natura una parte di quanto ci ha dato. Le istituzioni riflettano sull’esigenza di erogare fondi ad hoc per la realizzazione di opere di competenza dei Consorzi di bonifica, in quanto continuare ad agire in emergenza e dopo che i disastri sono avvenuti è certamente più dispendioso e distrugge l’esistenza di intere comunità ".
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