Alluvione a Caldogno, Vezzaro: non dobbiamo nulla alla regione
Giovedi 1 Marzo 2012 alle 16:55 | 0 commenti
Comune di Caldogno - Vezzaro: "La nuova ripartizione dei fondi ha abbassato la quota destinata alle opere pubbliche, ma il Comune non deve nulla alla Regione poiché gli importi dovuti dal commissario Stancari a Caldogno compensano la diminuzione dello stanziamento regionale". Il Comune di Caldogno non deve alcuna somma alla Regione Veneto. Il commissario straordinario per l'alluvione Perla Stancari ha recentemente dichiarato che decine di Comuni di tutto il Veneto dovranno restituire circa 10 milioni di euro, facenti parte dei 25 milioni che la Regione aveva stanziato per finanziare lavori indifferibili e urgenti come conseguenza del disastro dell'alluvione di Ognissanti.
Il sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro chiarisce che "dopo l'ordinanza dell'agosto 2011, i 300 milioni di euro destinati al Veneto sono stati suddivisi in due parti: 150 milioni a rimborso delle spese sostenute da imprese e privati e 150 per la messa in sicurezza del territorio e la realizzazione delle opere pubbliche. Di conseguenza, i fondi rimasti per queste ultime sono notevolmente diminuiti, tant'è che la quota di acconto versata al Comune calidonense è scesa da 2 milioni di euro a 1 milione e 100 mila. Da qui nasce, solo contabilmente, la necessità di restituire 900 mila euro che, però, il Caldogno non verserà poiché il commissario Stancari, a sua volta, deve all'amministrazione comunale un importo pari a 897mila euro, di cui circa 738mila euro, a copertura delle spese di prima emergenza, e 158mila euro circa, per i costi sostenuti dopo il 20 dicembre 2010".
«Il commissario Stancari - aggiunge Vezzaro - deve inoltre rimborsare al Comune di Caldogno ulteriori somme per il saldo dei contributi alle imprese e ai privati. Inizialmente, infatti, la Regione Veneto aveva stanziato per Caldogno 14 milioni e 48 mila 502,72 euro a copertura delle spese affrontate da aziende e cittadini, di cui finora è stato versato un acconto di 6 milioni e 152mila euro".
"Di sicuro ci sono Comuni che hanno ricevuto acconti per opere pubbliche che nel frattempo non sono state validate o che, ora, il commissario non ritiene urgenti. Queste saranno controllate e, in base ai risparmi, verranno successivamente ripartite tra tutti i Comuni. Mentre la Regione ha assegnato al Comune di Caldogno 1 milione e 100mila euro per spese urgenti e indifferibili su opere pubbliche comunicate e già validate dal soggetto attuatore della Provincia di Vicenza. Chiaro che questo acconto sul totale delle spese previste per le opere pubbliche rallenta la possibilità di ripristinare tutte le zone colpite dall'alluvione, ma siamo fiduciosi che ci sarà un risparmio sulle spese previste e quindi un nuovo riparto dei fondi". "Ritengo poi che sia necessario verificare quelle richieste di fondi per opere pubbliche fatte da Comuni non di collina e che non hanno subito nessun tipo di esondazione, ne hanno presentato richiesta di indennizzo da parte di privati ed imprese" continua il primo cittadino.
L'amministrazione ha concluso i controlli su 878 privati, 110 attività produttive e 24 aziende agricole. Su un totale di 1.100 raccomandate ne ha inviate 700 in seguito ai sopralluoghi effettuati e, rispetto al primo acconto già erogato, deve ancora rimborsare 3 attività produttive e 21 privati. Di questi, 10 devono essere ripagati per auto non rottamate. «Va precisato, tuttavia, che applicando i prezziari della Regione Veneto, riscontriamo dalle lettere inviate che rispetto al danno stimato l'indennizzo da erogare subirà un ribasso del 25%» conclude Vezzaro.
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