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All'Expo due eccellenze dell'artigianato alimentare vicentino

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 6 Ottobre 2015 alle 21:09 | 0 commenti

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Confartigianato Vicenza

Dal 9 al 15 ottobre prossimi, in esposizione al Padiglione Italia dell’Expo a Milano ci saranno altre due “eccellenze” dell’artigianato vicentino, selezionate nell’ambito del concorso nazionale “Nutrire il futuro: energie dalla tradizione - Settore Enogastronomico” promosso da Confartigianato: si tratta della Distilleria LI.DI.A. di Villaga e della Forest Food di Sovizzo.

Come si ricorderà, nello scorso giugno il concorso aveva portato alla ribalta i vincitori della sezione riservata al settore Manifatturiero, e anche in quella occasione erano state premiate due realtà vicentine: la ditta Bedont di Pianezze per la sua panca “Timber” e l’Argenteria Carlo Rossi di Vicenza per la realizzazione de “Il Gioiello di Vicenza”.

Ora è appunto il turno degli operatori del settore alimentare, i cui prodotti sono stati scelti dalla giuria con particolare attenzione alla qualità, alla tradizione, al confezionamento, alla presentazione, all’etica produttiva, per ribadire il “valore artigiano” nei suoi requisiti di eccellenza, personalizzazione, identità e tracciabilità. Eccellenza intesa come qualità riconosciuta e certificata delle materie prime e delle lavorazioni; personalizzazione come espressione dello stile unico dell’artigiano; identità quale insieme delle caratteristiche che rendono il prodotto riconoscibile e lo differenziano; tracciabilità quanto a possibilità di riconoscere la filiera produttiva, anche come fondamentale indicatore di sostenibilità ambientale e di eco-compatibilità.

Un concorso, dunque, mirato a dare risalto e a premiare la capacità dell’artigianato italiano di rinnovare le sue tradizioni, di lavorare con tecnologie e materiali innovativi, di offrire un’alternativa di qualità e di varietà alle proposte standardizzate e seriali della grande industria, coniugando manualità e innovazione, creatività ed esperienza.

Attraverso Confartigianato Vicenza, due sono state dunque le proposte giunte dal territorio che la qualificata giuria tecnica ha ritenuto meritevoli di essere inserite tra le 27 della rassegna nazionale che dal 9 al 15 ottobre verrà allestita nello spazio espositivo “Convivio” situato nel Cardo Nord-Ovest al Padiglione Italia dell’Expo: le grappe della Distilleria LI.DI.A. di Villaga e i funghi selvatici di bosco della Forest Food di Sovizzo. La consegna degli attestati ai titolari delle imprese premiate avverrà il 14 ottobre, sempre a Milano, nello spazio dell’Italian Makers Village di via Tortona, con la partecipazione del presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, e del direttore del “Corriere della Sera”, Luciano Fontana.


Distilleria LI.DI.A. (Villaga)

La nascita della distilleria risale al secondo dopoguerra grazie alla capostipite Lidia che, coi due figli Luciano e Silvano e la nuora Gianna, realizzò un progetto coltivato da tempo. All’epoca, oltre alla grappa, erano numerosi i liquori prodotti dalla LI.DI.A. (il nome della fondatrice suggerì l’acronimo da Liquori – Distillati –Affini). L’azienda, giunta alla terza generazione, è rimasta a conduzione famigliare e si dedica ormai esclusivamente alla produzione di grappe.

Da oltre quarant’anni vengono distillate solo le migliori vinacce fresche. L’impianto artigianale, in rame, di tipo discontinuo, consente di estrarre al meglio aromi e profumi. La colonna di distillazione “a testa fredda” permette al mastro di personalizzare il prodotto. Tutto il processo, sottolineano Stefano Grandis ed Elena Schiavon, avviene sotto il controllo attento e continuo del mastro: le vinacce vengono fornite dai migliori vignaioli e vengono distillate appena svinate; massima attenzione viene prestata alla temperatura di distillazione, dal rilascio del vapore alla temperatura della colonna; col taglio di testa e coda, solo il “cuore” della grappa è destinato all'imbottigliamento; una parte viene invecchiata in piccole botti di rovere francese, e il colore ambrato della grappa così ottenuta è dovuto solo ai tannini del legno.

Infine, il packaging: le grappe LI.DI.A. si riconoscono per la confezione colorata, realizzata interamente a mano. Le bottiglie vengono prima avvolte in fogli di carta numerati, poi si avvolge del filo di canapa al collo della bottiglia e lo si ferma con ceralacca a caldo. I colori degli incarti indicano i diversi vitigni di provenienza.


Forest Food (Sovizzo)

Forest Food, che ha sede in via del Lavoro a Sovizzo, è un’azienda che dal 1997 svolge attività di selezione, lavorazione e confezionamento di porcini secchi di bosco. Il prodotto proviene da boschi europei: in stagione di raccolta, se ne segue direttamente una prima selezione nei luoghi di origine, in collaborazione coi raccoglitori e i micologi locali. A poche ore dalla raccolta, i funghi vengono essiccati o surgelati e poi stoccati in magazzini a temperatura controllata per preservarne la salubrità e le caratteristiche organolettiche, garantendo un approvvigionamento per tutto l’anno. Cernita e controllo sono effettuati da personale qualificato e con la costante presenza del micologo per la realizzazione di diverse linee di confezioni destinate al retail, al catering e a negozi gourmet che mettano in risalto l’artigianalità e la genuinità del prodotto.

Forest Food fornisce inoltre pastifici e industrie alimentari con una materia prima di funghi secchi granulati, attraverso una linea di lavoro dedicata. I princìpi guida della politica aziendale sono: scegliere funghi di alta qualità nei Paesi europei che rispettano le normative sanitarie comunitarie; utilizzare materie prime naturali e preservare l’integrità delle caratteristiche organolettiche originali fino al consumatore finale (l’aroma intenso dei porcini è un requisito fondamentale); garantire la sicurezza sanitaria dei processi e la salubrità dei prodotti mediante controlli e analisi effettuate da laboratori esterni accreditati. Tra le procedure effettuate, la Tracciabilità di filiera e il sistema di autocontrollo Haccp. Erede di una cultura familiare vicentina dedita da decenni alla ristorazione, la titolare Virna Tecchio è riconosciuta quale esperto nel Registro Nazionale dei Micologi.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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