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Allattamento al seno contro business latte in polvere

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 10 Giugno 2010 alle 22:22 | 0 commenti

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Adico - In Italia ogni anno vengono consumate 6.300 tonnellate di latte artificiale.
Prezzi elevati per un prodotto che sostituisce o che segue l'allattamento materno.
Un formula chimica ricca di vitamine, calcio, magnesio, potassio, sodio, fosforo, cloro, zinco, rame; spesso arricchita con ferro e altri minerali. Il Codice Internazionale, redatto da Unicef e Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda l'allattamento al seno esclusivo nei primi sei mesi di vita. Nonostante ciò tra gli scaffali di supermercati e farmacie si trovano confezioni di latte artificiale indicato per neonati "allergici"e di proseguimento fin dal quarto mese di vita.

Dall'ADICO una denuncia: "Molte donne rinunciano all'allattamento al seno o lo interrompono precocemente, non solo a causa di gravi e rare patologie della madre o del neonato, ma perché spesso non trovano adeguato supporto e informazione da parte delle istituzioni sanitarie".
Indagini a livello nazionale evidenziano una propensione all'allattamento al seno: l'81% delle donne inizia ad allattare il proprio bambino, ma solo per il 58% l'allattamento è esclusivo: diverse circostanze portano in molti casi all'affiancamento del latte artificiale.
In un contesto sociale chiuso, in un ambiente di lavoro salariato e dipendente dove vi sono orari rigidi da rispettare -spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - per molte donne diventa difficile proseguire e prolungare in modo naturale ed esclusivo l'allattamento al seno.
Molto spesso, al primo ostacolo, il latte artificiale viene consigliato dai pediatri e dal personale sanitario nei reparti di maternità degli ospedali. Nelle strutture ospedaliere moderne, organizzate in base all'efficienza, i neonati, subito dopo il parto, sono separati dalle madri e collocati in un appositi reparti: qui viene loro somministrata acqua zuccherata o latte artificiale, piuttosto che portare i bambini dalle mamme ogni volta che vogliono/devono essere attaccati al seno.
Non da ultimo ci sono le responsabilità gravissime delle multinazionali produttrici di latte artificiale che - attraverso pratiche commerciali poco corrette e decenni di campagne pubblicitarie martellanti - hanno profondamente minato la fiducia delle donne nella loro capacità di nutrire i propri bambini e hanno sviato un'abitudine che faceva parte della natura umana.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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