Per il GdV nel M5S i nodi vengono al pettine. Ma anche no, ci dicono Zaltron e Ferrarin
Mercoledi 19 Giugno 2013 alle 19:15 | 0 commenti
Da quando si è conclusa la tornata elettorale che ha portato alla vittoria il democratico Achille Variati, l’attività del M5S vicentino è da encefalogramma piatto. A tenere lontano il movimento dal dibattito politico e dalla tanto amata rete non sarebbe una pausa di riflessione e riorganizzazione in preparazione dello sbarco in consiglio comunale. Ma un regolamento di conti interno che avrebbe portato il movimento vicentino, sulla scia di quello nazionale, a scontrarsi con le diverse correnti che lo compongono.
Nello specifico si tratterebbe di una resa dei conti tra l’azione direttiva di alcuni attivisti e coloro che non allineandosi risultano scomodi. Questo è quanto traspare dalle notizie odierne dei media locali. Ma da parte dei diretti interessati non giunge, per adesso, nessuna conferma.
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Il Giornale di Vicenza riporta, infatti, la notizia di una riunione segreta organizzata per una ristretta cerchia di attivisti dal candidato consigliere non eletto Giovanni Sicco, con l’obiettivo di emarginare dal movimento “persone incapaci di lavorare o pericoloseâ€. Le manovre di Sicco, venute alla luce nell’assemblea ufficiale di lunedì 17, avrebbero creato il caos nel movimento. Con due conseguenze principali: la fuoriuscita dal M5S di Vicenza di Maurizio Ottomano - uno dei nomi nella lista di Sicco – che trova conferma nel profilo facebook dello stesso; e la presa di posizione del consigliere Daniele Ferrarin che, secondo quanto scritto nel quotidiano berico, potrebbe seguire la strada di Ottomano e iscriversi al gruppo misto. Ferrarin, contattato da Vicenzapiù, si limita a riferire che “il movimento 5 stelle è in una fase di elaborazione in vista del momento storico che li attende: l’entrata di domani in Consiglio Comunaleâ€. Ferrarin, inoltre, rimanda al comunicato stampa pubblicato sul sito del Movimento vicentino in cui in coppia con Liliana Zaltron si richiamano i cittadini a prendere parte allo sbarco dei grillini a Palazzo Trissino con proposte dirette. Il divorzio tra il M5S e il consigliere comunale sembra essere quindi del tutto privo di fondamenti.
“Adesso riappariremo. È finita una fase e dobbiamo riorganizzarci perché prima era tutto finalizzato alla campagna elettorale. In più siamo tutti ritornati ai nostri impegni lavorativi che erano stati un attimo accantonati.â€. Queste le parole con le quali, martedì sera, la candidata sindaco e consigliera dei 5 stelle Liliana Zaltron negava qualsiasi tipo di problema che non fosse inerente alla normale routine del movimento. Anche oggi Liliana Zaltron minimizza il polverone che si è sollevato. “Nel M5S ci sono correnti e spesso modi di pensare diversi, ma c’è sempre stato. Adesso ci sono delle divergenze sul modus operandi, ma questo non rappresenta un problema per portare avanti il programma del movimento. Io vado avanti con il bel gruppo che mi sostiene e chi non ha voglia di lavorare può accomodarsi in altre sedi. Inoltre proporrò di riaprire i nostri incontri a tutti i cittadini, perchè non abbiamo niente da nascondere e le decisioni vengono prese insieme.â€
Sono due le conclusioni che possiamo trarre. “Lo tsunami sui 5 stelleâ€, come viene definito dal GdV, potrebbe aver aumentato la sua portata nelle righe del giornale che non si è mai dimostrato troppo tenero nei confronti di chi potrebbe veramente alzare la voce contro il sindaco Achille Variati. Allo stesso tempo, però, le correnti che infiammano il movimento sembrano assumere un carattere ancora più reale e potenzialmente distruttivo. La riunione segreta di Sacci potrebbe, infatti, comportare la fuoriuscita di altri “dissidenti†che su facebook parlano della possibilità “di aprire un altro gruppoâ€.
Per un movimento che si appresta a fare la sua prima comparsa nei palazzi del potere i problemi quindi sembrano essere gli stessi dei tanto disprezzati Pdl e Pdmenoelle, da sempre in bilico tra gli equilibri interni da mantenere e l’effettiva azione nell’interesse della città .Â
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