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Alessandra Moretti e la politica alla Frankenstein a Vicenza
Martedi 29 Marzo 2016 alle 11:09 | 0 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo
E’ bastata qualche comparsata in televisione della consigliera regionale Alessandra Moretti perché in molti, interessati forse, gridassero che era ritornata in auge, addirittura una delle future consigliere di Matteo Renzi nel Partito Democratico che si avvia in una anno cruciale, il prossimo “17â€, ad un congresso che probabilmente vedrà il partito originato da Gramsci, Togliatti, ecc. cambiare nuovamente pelle e trasformarsi in uno, dicono gli esperti, di centro sinistra.
Proprio quel centrosinistra che a Vicenza con il Sindaco Variati ha cercato di fare le prove, coinvolgendo in una gestione diverse forze della città , comprese quelle della finanza, dell’industria, delle manifestazioni “alla Niccolini†e soprattutto la consigliera regionale summenzionata.
La consigliera regionale, dopo la débâcle delle elezioni regionali nelle quali il suo partito non ha certo fatto bella figura, visto che molti sono stati i voti disgiunti, ovvero voto un consigliere del PD, ma non la capolista, ossia la Moretti, cerca in tutti i modi di ritornare in auge, almeno a Vicenza, dove la collega di partito, l’ on. Sbrollini, cerca di farsi benvolere come candidata possibile alla poltrona di Sindaco, dato che ci “libereremoâ€, salvo imprevisti, dell’attuale sindaco. La contesa è tutta interna al Partito Democratico che, ultimamente, ha cercato di “farsi vivo†a Vicenza dopo un letargo durato anni. Nella disfida interna al partito, la consigliera Moretti, dopo aver assaporato i fatti romani e pochissimo quelli di Strasburgo, tenta, pare, un ritorno alle origini, fu, infatti, vicesindaco di Vicenza. Così , dopo aver compreso l’antico adagio, attribuito nientemeno che a Giulio Cesare, guida anche televisivamente la sua carriera della consigliera. Recita il motto: melius primus in vico quam secundus romae (meglio primo in un villaggio che secondo a Roma), ma Vicenza è ben più di un villaggio, lo diceva già in Tutte le donne vicentine maritate, vedove e dongelle Lucrezio Beccanuvoli che essa“ è più santa di Roma...e più ricca di Vinegiaâ€, quindi è un’urbe appetibile per la carriera e con un terreno preparato e conosciuto. Certo il compito non sarà facile anche perchè l’attuale Vicesindaco non sa per quale cursus honorum intenda essere nominato, ma per lui non si sono ancora state scoperte le carte.
In ogni caso Vicenza sarà un laboratorio politico, dove si affronteranno due candidate e non si sa bene quanti altri, ma ciò che i cittadini sperano è che tutto questo agitarsi due anni prima delle elezioni non sia simile a quello transilvanico, dove Frankenstein cercava di resuscitare un morto, ossia quella politica fatta più in sacrestia che non davanti al popolo!
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