Alcolici, i giovani in cerca di chiarezza: VicenzaPiù n. 209
Domenica 13 Marzo 2011 alle 22:04 | 0 commenti
Gli studenti si chiedono: "Perché lo stato usa il pugno di ferro con la droga, mentre e' estremamente permissivo nei confronti dell'alcol?"
"Ogni volta che vado nelle scuole per conferenze sul tema della cultura della legalita' - dice il Comandante di Polizia Locale di Thiene Giovanni Scarpellini - gli studenti mi chiedono: perché lo stato usa il pugno di ferro con la droga, mentre e' estremamente permissivo nei confronti dell'alcol?".
Una domanda che chiede chiarezza e parte da una fascia di popolazione fortemente a rischio, nella quale il consumo di alcolici è in costante aumento, come emerge dalla relazione del Ministero della Salute presentata in Parlamento il mese scorso. "Particolarmente preoccupante appare la situazione dei giovani, si legge nella relazione, perché già a 18-19 anni la quota dei consumatori è vicina a quella media della popolazione ed il consumo di alcol appare molto diffuso tra i giovanissimi al di sotto dell'età legale per la somministrazione. I ragazzi italiani di 11, 13 e 15 anni sono ai primi posti per il consumo settimanale di alcol". Un dato allarmante se si considera che l'OMS raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino a 15 anni. "Tra i giovani - si legge - c'è una grande diffusione di consumi a rischio che riguardano circa 1 milione e 200 mila soggetti tra gli 11 e i 24 anni". Un fenomeno che trova origine nel consumo di bevande alcoliche legate al "binge drinking", un modo di bere di importazione nordeuropea che implica il consumo di notevoli quantità di alcool in breve tempo. Dati nazionali che trovano conferma a livello locale da quanto emerso da un questionario che la Polizia Locale ha somministrato agli studenti di 4^ e 5^ superiore alla Fiera di Vicenza lo scorso dicembre ( su un campione di 899 ragazzi, cioè 520 maschi e 379 femmine). "I risultati sono allarmanti- commenta Scarpellini - Un ragazzo su due, non importa se maschio o femmina, beve lo spritz almeno una volta alla settimana. Poi ci sono delle percentuali preoccupanti per quanto riguarda la guida. Il 23% dei ragazzi di quell'età ha ammesso di essersi messo alla guida consapevole di aver, probabilmente, ecceduto nel consumo di alcolici". Non solo si è affermata una diversa modalità di bere, ma la stessa percezione delle sostanze è cambiata, soprattutto la percezione del rischio nel loro utilizzo. "Aver differenziato in maniera così netta tra droghe pesanti e droghe leggere, e aver differenziato droghe legali e illegali in modo altrettanto importante, ha sicuramente trasferito a livello della collettività , della popolazione in generale, una diversa percezione del rischio di fronte a queste sostanze - spiega il dottor Lorenzo Rossetto, direttore del Dipartimento delle Dipendenze (Ser.T) USL 4 - Quando in realtà , soprattutto in certe fasce d'età , è pressoché indifferente che uno fumi uno spinello o beva un bicchiere di vino". Indifferente per le conseguenze che, nell'immediato, questo comporta da un punto di vista comportamentale, in prospettiva, per le problematiche che potrebbero sorgere legate all'utilizzo di queste sostanze.
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