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Alberto "Nolac" Cerato e Vicenza Writers

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 25 Ottobre 2015 alle 20:47 | 0 commenti

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di Edoardo Andrein (guarda gli altri articoli di approfondimento e le foto su VicenzaPiù Magazine n. 279 in edicola, presso i VicenzaPiùPoint oppure abbonati online)

La storica anima del movimento dei graffiti a Vicenza ci porta a scoprire segreti e filosofia nel mondo dei graffiti di strada

Una moderna arte, oltre che movimento sociale e culturale. Dopo l'iniziale scetticismo dei primi anni, sempre più persone cominciano ad apprezzare le qualità artistiche dei murales, i graffiti che colorano gli spazi urbani abbandonati per strada. 

Un fenomeno quello della street art recentemente approfondito anche dai media e dalle scienze sociali italiani, ma che è iniziato già trent'anni fa, alla fine degli anni settanta, negli Stati Uniti, in quel Bronx newyorkese dove si  cercava un modo per porre freno alla devastazione dell’ambiente urbano, oppure un canale espressivo per permettere a migliaia di adolescenti di uscire dalla realtà del ghetto. Un tentativo giovanile di "riappropriarsi" degli spazi e di riqualificare aree delle città in degrado, sbocciato in contemporanea alla diffusione della musica e cultura hip hop, attivo da diversi anni anche a Vicenza, grazie a una quindicina di writers, tra cui Alberto Cerato in arte "Nolac" storico conoscitore del mondo writers, essendo stato uno dei primi, oramai vent'anni fa, ad essersi cimentato nel dipingere sulle pareti con la bomboletta spray.

Nolac è venuto a trovarci nella nuova sede di VicenzaPiù in viale Milano, per la quale si è proposto di abbellirla con una sua creazione, ma a patto di "poter esprimere la massima libertà di espressione, con composizioni grafiche in piena libertà; richieste su commissione specifiche, le farei sì, ma vorrei che la mia rimanesse principalmente una passione nel poco tempo libero che ho a disposizione". Eh sì perchè Cerato, 37 anni originario di Arcugnano, di professione fa tutt'altro, l'impiegato, e un po' come avviene per i supereroi si "trasforma" in Nolac per portare avanti un hobby che l'ha portato a dipingere non solo a Vicenza, ma anche in diversi luoghi in Italia e nel mondo. Ne è venuta fuori una chiacchierata a tutto campo sul movimento e la cultura dei writers, e la realtà emersa è molto più complessa e affascinante di una semplice scritta su una parete.

 

Ecco, partiamo dall'annosa diatriba arte o imbrattatori: ci sono muri “affrescati” da murales e disegni, ma anche, se non soprattutto, da scritte, politiche, d'amore o dal significato incomprensibile che “marchiano” i muri della città di Vicenza...

"La differenza sta nel dipingere in modo legale con un'autorizzazione o nel farlo con l’ "adrenalina" dell'illegale su edifici privati, con le forze dell'ordine che possono spuntare da un momento all'altro costringendo alla fuga. Il mio obbiettivo è di ottenere un risultato differente rispetto ai dieci minuti di tempo "concessi" a chi lo fa in modo illegale. Ci sono tanti luoghi dove si può esprimere la propria arte con l'autorizzazione, cavalcavia, pareti abbandonate, recupero di luoghi abbandonati. Le bravate di chi dipinge su muri privati sono dimostrazioni di coraggio stupide, anche per quello che si rischia, non vale la pena prendere una denuncia per una scritta...".

 

Si tratta solo di giovani annoiati che vogliono farsi notare con una "bravata notturna", o può trattarsi anche di qualche writers? Molte di quelle scritte obbrobriose a Vicenza si trovano proprio nelle pareti private vicine a dove sono stati realizzati i murales...

"A volta può trattarsi anche di qualche writers sì, una pratica che si è diffusa in Europa soprattutto all’esterno dei convogli dei treni: all'inizio, quando si è più giovani, è facile entrare in questo mondo affascinati dall'aspetto illegale, ma poi si arriva ad un "bivio" e si deve decidere cosa è più congeniale. Alcuni scelgono di agire solo illegalmente, con tutt'altra tempistica e risultato: io trovo molta più soddisfazione nel dipingere di giorno, con maggior tempo a disposizione, riqualificando pareti abbandonate e con risultati apprezzati anche dai cittadini".

 

Si potrebbe pensare anche ad assoldarvi per coprire con le vostre creazioni tutte le scritte che imbrattano i muri della città...

"Se ci pagano potremmo con la mia crew anche pensare di improvvisarci "imbianchini", asserisce sorridendo Nolac.

 

Quali sono le maggiori soddisfazioni nel far parte del movimento writers?

"C'è la soddisfazione nel risultato del disegno e nel percorso che si fa: di solito si impara da soli, partendo da zero, imparando a  maneggiare lo strumento di pittura; poi c'è uno studio preparatorio, con una serie di bozzetti, e infine bisogna abituarsi alle dimensioni del muro... A differenza dei pittori su tela, un murales lo si può realizzare a più mani, un tema in comune che coinvolge più "teste" e viene realizzato in diversi giorni. Nel nostro movimento far parte di un gruppo, una crew, è uno degli aspetti principali, oltre alle amicizie che si instaurano quando si viaggia per partecipare a eventi organizzati in altri luoghi d'Italia o all'estero, dove si conoscono nuove persone, stili di vita e modi di dipingere". 

 

E invece le esperienze più significative?

"Io ho iniziato vent'anni fa in uno storico muro a Campedello lungo la pista ciclabile vicino alla villa La Rotonda, nel quale dipingo ancora oggi, e sono arrivato a conoscere di persona e a dipingere con uno dei pionieri dei graffiti sulla metro di New York, T-Kid... Ma soprattutto con la mia crew ho viaggiato dappertutto, dalla provincia vicentina Schio, Thiene, Bassano, alle città italiane, da Milano o più recentemente a Treviso all'Home Festival; fino all'estero Francia, Germania, Croazia, Slovenia, dove ho potuto conoscere luoghi periferici e realtà sociali differenti da quelle fatte conoscere a un normale turista..."

 

Periferie spesso teatro di luoghi abbandonati, come quelli che abbiamo raccontato in un articolo nel numero precedente di VicenzaPiù Magazine 278 attraverso le immagini della mostra "I luoghi abbandonati", allestita con un'ambientazione originale nella vecchia fabbrica Lanerossi a Dueville. E proprio sulla parete delle scale d'ingresso della fabbrica c'è stata anche la mano (e bomboletta) di Nolac che ha dato un tocco di colore con una delle sue creazioni. Un tema quello delle riqualificazioni di aree delle città del quale si stanno accorgendo anche imprenditori per le loro aziende, negozianti, centri commerciali e amministratori comunali. Un esempio recente è proprio nel comune vicentino di Arcugnano, dove Nolac ha vissuto per tanti anni.

"Tempo fa grazie al supporto degli insegnanti della scuola elementare ho tenuto degli incontri ai ragazzi per far conoscere il movimento dei graffiti: avevo dato anche la disponibilità a dipingere le pareti della scuola, ma non c'è mai stata risposta. Il Comune ha preferito contattare writers divenuti famosi a Roma, invece di coinvolgere persone del posto senza nessun tipo di spesa".

 

Lavoro sui muri cittadini, apprezzato da passanti e residenti, che speriamo almeno non venga cancellato come accaduto lungo la pista ciclabile in Riviera Berica, durante la sistemazione del sottopasso autostradale: una vicenda che abbiamo raccontato su VicenzaPiu.com e per la quale è intervenuto anche il consigliere comunale con delega ai gemellaggi Giancarlo Pesce. Nei prossimi mesi Nolac e la sua crew hanno in programma proprio una collaborazione con il comune di Vicenza:

"È importante che l'arte di strada abbia un dialogo con le amministrazioni comunali: stiamo organizzando una riqualificazione di diverse pareti, ad esempio all'ex Zambon, o nei sottopassi, luoghi deturpati, abbandonati e non più frequentati".

Per dare una spruzzata di colore in più al degrado urbanistico di Vicenza.

Leggi tutti gli articoli su: Murales, Alberto Cerato, Nolac, writers

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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