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Al processo Marlane Marzotto a Praia latitano i ... testimoni, sul territorio attivi Comitato per le bonifiche e CGIL locale

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 12 Gennaio 2014 alle 10:24 | 0 commenti

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Da "Scirocco, la controninformazione che fa informazione", di Francesco Cirillo (nella foto), giornalista pubblicista calabrese autore di pubblicazioni sul casi Marlane Marzoto di Praia a Mare tra cui, insieme a Luigi Pacchiano, "Marlane: la fanìbbrica dei veleni".

L'udienza di giovedì 9 gennaio 2014, è stata abbastanza turbolenta. Il presidente Introcaso si è arrabbiato davvero ed ha chiesto per alcuni testimoni che non si sono presentati all'udienza, la presenza forzata attraverso i carabinieri, oltre che 500 euro di multa, per la prossima udienza fissata per 24 gennaio alle ore 9.

Inoltre aderendo alla richiesta dell'avv. Conte ha chiesto una visita fiscale per quanti hanno spedito certificati medici ritenuti alquanto insufficienti nella motivazione. I consulenti che si sarebbero dovuti ascoltare nell'ultima udienza intanto non sono stati ascoltati in quanto si preferisce attendere la perizia del gruppo di periti dei quali fa capo il prof. Paludi. L'avvocato Conte ha chiesto la sostituzione di tale perito in quanto non avrebbe ottemperato alla prima richiesta da parte del tribunale di consegnare le perizie prima delle vacanze natalizie. Il prof. Paludi si è giustificato dicendo che ha già fissato un primo incontro in un laboratorio della Campania per il giorno 16 gennaio. Dopo di che si passerà alle altre perizie da fare eventualmente sul terreno stesso della Marlane. Il giudice dopo una mezz'ora di camera di consiglio ha riconfermato il prof. Paludi ed ha accolto la richiesta di proroga per 60 giorni a partire da ieri. L'udienza è così proseguita con l'audizione di un teste chiamato da Marzotto che gestiva attraverso la sua ditta i rifornimenti di varie attrezzature. Il rappresentante di tale ditta ha mostrato fatture nelle quali si dimostrerebbe, dall'anno 2000 in poi, l'acquisto da parte di Marzotto di mascherine. Solo una fattura parla di tale mascherine , il resto sono ordini fatti ma senza fatturazione. Che si vorrebbe dimostrare ? Che Marzotto riforniva le mascherine ? E che gli operai non le mettevano ? E poi di che mascherine si trattava ? Delle solite di carta compressa. Le testimonianze degli operai parlano di fumi, di nebbie che invadevano tutto il reparto. Parlano di polveri di amianto, parlano di sostanze tossiche che invadevano i polmoni, gli occhi, che rendevano le tute nere. A che servivano quelle mascherine ? a niente e comunque sarebbero state insufficienti per tutti gli operai se mai fossero state usate. L'udienza si chiude così, fissando la prossima udienza per il 24 gennaio. Fuori il solito sit-in degli ambientalisti e dei membri del Comitato per le bonifiche , unici ad essere presenti ad ogni udienza, ai quali si aggiunge anche la presenza della CGIL regionale, attraverso il loro segretario Angelo Sposato.
Il Comitato continua a chiedere di fare presto, di chiudere subito il processo e di bonificare tutta l'aera della Marlane. Gli interessi su quell'area si fanno sempre più pressanti. Sembra che la Marzotto spa abbia già venduto parte del suo terreno ad una società , la Anover srl,con sede a Roma. Questo risulta da una delibera del consiglio comunale del 31 marzo 2011, dove questa società ha depositato al Comune un progetto preliminare per la realizzazione di un porto turistico, darsena, servizi e strutture alberghiere ; Successivamente il Comune di Praia a Mare (CS) ha inserito nella Programmazione Triennale delle Opere Pubbliche 2011/2012/2013, tale richiesta, approvata con delibera del Consiglio Comunale n. 12 del 31 marzo 2011, ed ha indetto gara per la ricerca del "Promotore" (Project Financing) per i seguenti interventi da realizzarsi con capitali privati e suscettibili di gestione economica: "Costruzione di darsena/porto turistico con annesse attività a terra, cantieristica, rimessaggio, assistenza, amministrativa, ecc." e nello specifico gli interventi dovranno prevedere la realizzazione di un porto/darsena turistico, di capienza minima di 500 posti barca, di cui massimo 100 posti riservati a natanti di lunghezza superiore a 15 mt., massimo 5 posti riservati a natanti di lunghezza superiore a 25 mt. Dovrà essere prevista una pompa per il rifornimento di carburante, con relativo impianto di trattamento degli oli esausti e delle acque di sentina, che ne consenta lo sversamento in fognatura; area attrezzata per la manutenzione dei natanti, con la realizzazione di almeno due serbatoi che garantiscano le riserve di acqua per un giorno o, in alternativa, la realizzazione di un pozzo che prelevi acqua di falda profonda (artesiana) e consenta il soddisfacimento delle esigenze del porto e di tutte le strutture oggetto di investimento. Dovranno essere previste opere destinate alla ricettività alberghiera e per la ristorazione, commerciale di vicinato (con esclusione delle grandi e medie superfici di vendita), espositive e di carattere fieristico, culturali e di ricerca scientifica, in particolare devono essere previste: sala polifunzionale per rappresentazioni teatrali, conferenze, musica con un numero di posti non inferiore a 500, con possibilità di frazionamento per ottenere spazi piccoli, comprensiva anche di servizi generali (camerini, segreteria, guardaroba, ecc.) e servizi igienici; locali per la ricerca scientifica e la didattica di dimensione non inferiore e mq. 500 oltre i necessari servizi igienici e gli spazi connettivi; locali con funzione museale con annessa saletta per conferenze di dimensioni non inferiore a mq. 500 comprensivi di servizi igienici e di spazi connettivi. Inoltre si devono prevedere: eliporto, sportive e per il tempo libero, residenziale per una quantità strettamente necessaria alle maestranze addette alle attività portuali, nonché aree destinate a parcheggi, nella misura prevista dalla legislazione vigente in materia e in aggiunta a quest'ultimi, si dovrà precedere almeno un posto auto per ogni posto barca. Il 26 aprile 2012, è pervenuto al Comune di Praia a Mare, Ufficio Lavori pubblici, un plico, inviato dalla società Anover S.r.l., ad oggetto "la costruzione di darsena/porto turistico con annesse a terra, cantieristica rimessaggio, assistenza, amministrativa, ecc., mediante project financing. L'importo stimato dell'intervento ammontava a circa novanta milioni di euro; ma qualcosa non ha funzionato e l'11 settembre del 2012 sull'albo Pretorio on-line del Comune di Praia a Mare viene affisso il documento nel quale si rendeva noto che la società Anover Srl con sede in Roma (l'unica ad avere presentato la sua offerta) dichiarò di "rinunciare ai sensi e per gli effetti di legge, alla partecipazione al bando/concorso pubblicato in data 14 settembre/2011″. La gara è quindi andata deserta. A parte ciò che ha spinto la società a rinunciare al progetto resta quindi la volontà da parte dell'amministrazione comunale di trasformare quell'area in qualcosa di altro, regalando ai privati un patrimonio immenso dal punto di vista ambientale e sociale. Il Comitato per le bonifiche, chiede appunto che quell'area venga destinata ai cittadini e che venga trasformata in parco pubblico al servizio delle cittadinanze di Praia a Mare e Tortora. Chiede anche di sapere quali sono le aree che la Marzotto ha già venduto a questa società e sapere se quelle aree ricadano in quelle nei quali sono stati sotterrati rifiuti tossici. Un'eventuale nuova perizia dovrebbe proprio accertare queste presenze tossiche. Il Comitato per le bonifiche e la CGIl annunciano che su queste tematiche il 28 gennaio prossimo nella sede della CGIL di Praia alle ore 18 si terrà un incontro per stabilire e programmare i passi necessari perché si giunga alla bonifica totale dei terreni e al blocco delle eventuali speculazioni edilizie su quell'area.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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