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Al Palasport rinnovato è ricominciata la stagione ... delle piogge dal tetto

Di Edoardo Andrein Domenica 29 Settembre 2013 alle 23:47 | 0 commenti

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Sono passati un paio di mesi dall’annuncio entusiastico davanti ai giornalisti dell’assessore allo sport Umberto Nicolai che celebrava la riapertura del glorioso Palazzetto dello Sport di via Goldoni, dopo la ristrutturazione e la ripresa di attività del bar all’interno. Le squadre maschili e femminili di basket, il calcio a 5 e la pallavolo dopo una decina d’anni tornano a giocare a turno nell’impianto cittadino. E oggi era la prima partita di apertura della stagione sportiva.

L’onore di tornare per primi a calcare il parquet del Palasport è toccato ai giocatori della società di basket maschile Pallacanestro Vicenza 2012, supportata da quest’anno anche dalla Banca Popolare di Vicenza, e in grado di allestire una squadra di alto livello che secondo gli addetti ai lavori è la grande favorita per il salto di categoria dalla C regionale.

Un evento quello odierno che, favorito anche dall’entrata gratuita, ha attirato quasi mille appassionati vicentini, ai quali la squadra allenata da coach Massimiliano Giugni ha regalato una schiacciante vittoria, ipotecata già nel secondo quarto di partita, contro la Virtus Resana con il punteggio finale di 84-59.

Una giornata perfetta, insomma, se il cielo inclemente non avesse previsto una domenica di pioggia battente.

Pioggia che dopo l’intervallo lungo di metà gara ha cominciato a filtrare dal tetto per cadere vistosamente appena fuori dal rettangolo di gioco. Tra alcuni degli spettatori presenti si è materializzato nella mente il ricordo del Palatenda costruito negli anni ’90 nel quartiere dei Pomari di Vicenza per ottemperare alle insensate, secondo il parere di chi vi scrive, regole di capienza minima della Federazione Italiana Pallacanestro. Una struttura, il Palatenda, diventata tristemente famosa, anche in giro per l’Italia, per la pioggia caduta in campo in diverse occasioni, producendo più di qualche ruzzolone tra i giocatori durante le fasi di gioco.

Oggi al rinnovato Palazzetto vicentino il fato ha voluto che le infiltrazioni dal tetto, subite e denunciate anche dal club di volley femminile di serie A che fu esiliato a Imola, primo passo per la sua fine, proprio per consentire i lavori di adeguamento al palasport, abbiano risparmiato il rettangolo del campo, ma comunque hanno reso necessario l’intervento di asciugatura da parte dei ragazzini a bordo campo chiamati in origine per pulire il sudore dei giocatori sulle tavole di legno (poco per la verità visto l’andamento della gara).

E allora lo sconcerto comincia ad affiorare ripensando alle recenti infiltrazioni d’acqua nei nuovi spogliatoi del campo di calcio delle Maddalene costretti a chiudere, o quelle al nuovo tribunale di Borgo Berga che hanno fatto comparire i secchi nei corridoi; o ancora i disguidi idraulici di una settimana fa alla Basilica Palladiana che hanno costretto la positiva apertura, di cui vi abbiamo già raccontato, dell’antica scalinata laterale. E poi ci sono i casi del passato con le infiltrazioni nelle strutture sportive registrate alla piscina comunale, allo stadio Menti, alle palestre di ginnastica, boxe e anche al pattinodromo.

La città di Vicenza, divenuta tristemente famosa negli ultimi anni per l’alluvione, nello sport fa proprio acqua da tutte le parti. Checché proclamino ai media gli assessori che si sono succeduti negli ultimi dieci anni al governo dello sport cittadino.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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