Al liceo Pigafetta voto di condotta elettronico, la denuncia di un genitore
Domenica 27 Febbraio 2011 alle 10:56 | 0 commenti
Egregio Direttore, scrivo questa lettera a costo di passare per uno di quei genitori che difendono a priori i propri figli. Non è così e non avrei scritto questa e-mail, se non avessi letto un articolo sul "Corriere del Veneto" in cui si parla della vicenda in oggetto dal quale non si capisce esattamente quanto è successo Foto de Il Corriere del Veneto).
http://corrieredelveneto.corriere.it/vicenza/notizie/cronaca/2011/22-febbraio-2011/entrano-scuola-ritardo-sette-condotta-tutti-19070100832.shtml
In breve, la vicenda è la seguente:
Al liceo classico A. Pigafetta di Vicenza, ad inizio anno scolastico, sono state introdotte due novità : il registro e il badge personale entrate/uscite elettronici. Ogni strumento di lavoro, può essere usato bene, meno bene o addirittura male. I due di cui scrivo, avrebbero dovuto migliorare il funzionamento della scuola, ma in realtà la loro introduzione non accompagnata da una adeguata comunicazione, ha creato diversi problemi.
In particolare, il badge elettronico utilizzato senza mediazione umana, ha fatto si che 80 ragazzi subissero una decurtazione del voto di condotta a causa di un certo numero di ritardi dell'ordine di grandezza da pochi secondi a pochi minuti.
Per circa 40 di questi, la decurtazione è stata di 3 punti, e quindi chi partiva da 10 si è trovato 7 e chi partiva da 9 si è trovato 6 in condotta.
Io sono un genitore di uno dei 40 definiti "INCORREGGIBLI" dall'amministrazione e vorrei fare alcune considerazioni riguardo alla vicenda descritta dal Corriere.
1) I 7 e 6 in condotta sono stati dati a ragazzi che vengono da fuori città , e si alzano molto presto al mattino per arrivare a scuola alle 7,55. I ritardi non sono imputabili a volontà o negligenza dei ragazzi, bensì a ritardi dei mezzi di trasporto pubblici. Lo dimostra il fatto che in alcuni casi, tutti i ragazzi che viaggiano sulla stessa linea hanno subito la decurtazione di tre punti dal voto di condotta.
2) A parere di molti genitori, la sanzione è sproporzionata rispetto alla gravità dell'infrazione: nella scheda esplicativa del voto di condotta si riporta come giustificazione per il 6 fatti estremamente gravi quali, ad esempio, l'uso di droghe in ambito scolastico o episodi di bullismo. Inoltre si specifica che per avere tale voto occorre avere subito diversi richiami scritti, ma nessun richiamo scritto è mai stato recapitato alle famiglie o pubblicato sul sito dove è consultabile il registro elettronico.
3) A fine novembre è stata recapitata una pagellina di metà quadrimestre in cui i voti di condotta erano regolari nonostante ci fosse già un numero di ritardi tale da abbassare il voto in alcuni casi anche di 2 punti. E' evidente che le famiglie, se avessero avuto sentore di quel che stava accadendo, si sarebbero attivate. La verità è che la modalità di applicazione della punizione (1 voto ogni 7 ritardi) è stata decisa a dicembre con effetto retroattivo sui mesi precedenti. Questo significa che, fino a dicembre, le famiglie non potevano valutare la situazione ed intervenire in quanto non era stata definita alcuna unità di misura utilizzabile né erano state messe sull'avviso.
4) In una classe ci sono stati 11 ragazzi su 19 con il voto decurtato, senza che nessuno dei genitori avesse sentore di quanto stava accadendo. E' evidente la carenza di comunicazione con la famiglia. Non appena le famiglie hanno saputo della situazione e delle conseguenze si sono affrettate a far rilasciare i permessi di ingresso in ritardo. Tali permessi si ottengono gratuitamente con una semplice richiesta scritta. E' ovvio che le famiglie li avrebbero richiesti per tempo (non c'era motivo per non farlo) se adeguatamente informate della necessità di farlo.
5) La scuola si nasconde dietro il rispetto della forma, sostenendo che le regole sono state rispettate. Purtroppo la scuola dimentica che il suo compito è educare, non colpire nel mucchio per supplire con gesti autoritari alla mancanza di autorevolezza. Oltre alle regole formali esistono anche concetti chiamati buon senso, collaborazione, partecipazione e comunicazione. Di questi nessuno è stato applicato dall'amministrazione del Liceo che in alcuni casi addirittura cade nel ridicolo. Mi risulta infatti che uno dei ragazzi puniti, avrà diritto ad un "bonus" nel secondo quadrimestre in quanto per errore gli è stato conteggiato un ritardo quando il lettore di badge era in fase di "taratura". E cosa potrà fare con quel bonus? Forse fare il bullo con gli altri per una settimana o due? Oppure potrà fumarsi un spinello in classe? Formalmente potrà essere corretto (ne dubito) ma evidentemente questa cosa manca di buonsenso.
Concludendo, mi sembra che in questa vicenda i ragazzi siano stati percepiti come "nemico" anziché come individui protagonisti di un processo educativo che dovrebbe essere dato con l'esempio prima che con il bastone. Che esempio è una punizione data con tanta leggerezza? Forse si vuole educare a fare i furbi chè tanto è uguale?
Molto semplicemente, al profilarsi di una tale situazione, sarebbe stata sufficiente da parte della Scuola avvertire le famiglie e tutto questo sarebbe stato evitato, con relativi strascichi di polemiche, mugugni e mal di pancia.
L'amministrazione, interpellata da alcuni genitori, sostiene che le famiglie avrebbero dovuto consultare il registro elettronico. Purtroppo il registro elettronico, ha provocato qualche disguido (anche al corpo insegnante, oltre che alle famiglie) e, come tutte le cose nuove ha bisogno di rodaggio. Proprio per questo, occorreva accompagnarne l'introduzione con adeguate verifiche sulla qualità dell'informazione percepita dalle famiglie ed eventualmente mantenere la comunicazione su due livelli, affiancando a quella elettronica la procedura tradizionale almeno per le comunicazioni più importanti. Questo è quello che accade nelle aziende quando si introducono nuovi processi gestionali e questo è quello che avrebbe dovuto fare l'Amministrazione.
Purtroppo pagano i più deboli, i ragazzi, che si troveranno con una macchia sul curriculum scolastico non imputabile ad altro che alla loro giovane età ed al fatto di essere i soggetti più deboli di tutta la vicenda.
Ci sarebbe poi molto da dire rispetto al tipo di scuola che vorremmo per i nostri figli cittadini di domani e sull'introduzione di strumenti più adatti ad una fabbrica che a una scuola o sulle punizioni che ricordano più una caserma che un luogo di cultura o sulla paura che abbiamo dei nostri giovani figli sconosciuti, tanta paura che passiamo il tempo a controllarli invece che ad ascoltarli. Occorrerebbero molte pagine.
Alla fine restano la bocca amara e la curiosità di sapere quali provvedimenti verranno adottati dalla Scuola in caso di episodi più gravi come una mancanza di rispetto verso insegnanti o compagni di classe o atti di bullismo.
Forse la deportazione ... pensiamoci.
cordialmente
Lanfranco Tarabini
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