Aim, le puntate precedenti e l'introduzione alla nuova serie
Domenica 2 Ottobre 2011 alle 09:11 | 2 commenti
Un'azienda dissestata dalle casse comunali e non solo, il salvatore buttato a mare, alcuni nuovi (e vecchi) protagonisti
Da VicenzaPiù n. 220 e da BassanoPiù n. 1
Aim è la questione perenne della città e, ultimamente, anche dei tribunali. A turno ci sono distruttori e salvatori e cambiare cappello è stato (è?) uno sport molto praticato. Questa amministrazione col "nuovo che avanza", Achille Variati, aveva sganciato l'azienda pubblica dalle male infuenze "vicentine" affidando l'incarico a un manager emiliano.
Roberto Fazioli, il professore, rude e dal carattere forte, a volte anche scostante, leggendo i dati e, ancor di più, le dichiarazioni del sindaco, ha rimesso in sesto un'azienda che, al suo arrivo, non era più in grado di pagare gli stipendi, "succhiata" com'era stata dalle esigenze di cassa delle amministrazioni e, lo accerterà la magistratura, da vari episodi di mala gestio. Oltre a Giuseppe Rossi e alcuni dei co-amministratori della sua epoca ci sono rimasti invischiati, come da tempo raccontiamo, a volte ai sordi, gruppi societari (la Maltauro con Ecoveneta e non solo è protagonista di una vertenza a dir poco aggrovigliata col Comune per Aim Bonifiche e i suoi "fanghi" di cui si è occupata anche la stampa nazionale con eco zero in città ...) e professionisti, buon ultimo Gianni Giglioli, ex consulente Aim, poi assessore di Variati proprio alle partecipate, salvo doversi dimettere. Abbandonato dai suoi "amici", sussurra e urla lui. Stimato professionalmente ed eticamente, salvo controprove giudiziarie, e "apprezzato" per il suo gesto da Variati, che ce lo ha dichiarato. Risanata l'azienda, cosa fa il buon Variati, come è, comunque, suo diritto? Licenzia Fazioli, con un poi silenziato codazzo di polemiche di una maggioranza, ancora più debole della minoranza, prima offesa per non essere stata palesemente consultata, poi scopertasi felice di far lavorare con le mani libere il capo non dei capi ma di un direttorio, dicono (ed è difficile smentire). Poi arriva Colla e un gruppo di amministratori tutti vicentini questa volta, da ribaltone rispetto alla politica delle non intromissioni locali di inizio mandato. E, come avevamo previsto da lungo tempo, non da soli ma tra i pochi a voce alta, la sua storia aziendale premia con la promozione ufficiale a direttore generale Dario Vianello, memoria da gigabyte da più di vent'anni dell'azienda, dopo i suoi iniziali passi in banca, stessa professione dell'allora anche lui giovane Achille. La piccata e debordante intervista concessa a VicenzaPiù sul numero precedente dal prima ermetico Fazioli mette in discussione le scelte di Variati, prima, e di Paolo Colla, poi, il nuovo capo vicentino di Vianello & c., per l'ufficialità , la sua spalla per l'altra sponda della verità . Data voce al (molto poco) rosso manager risanatore, poi rispedito al mittente, finalmente e dopo tanto tempo, ma questa volta solertemente, abbiamo avuto udienza dal primo cittadino, che ringraziamo fin d'ora per le risposte che ci ha dato e che sono argomento dell'intervista di queste pagine. Peccato che Vianello, nel mirino da tempo di Giglioli, della minoranza e di alcuni "guastatori" della maggioranza, ci abbia prima fissato un incontro (addirittura prima dell'intervista al precedente presidente) per poi annullarlo con una disattesa promessa di richiamarci, perché sommerso da improvvisi (e nuovi?) impegni. Da conoscitore profondo, quando non protagonista, delle scelte aziendali dall'epoca pre Mondardo in poi, ci avrebbe aiutato a far chiarezza anche sul rumoroso "no comment" di Fazioli sul suo operato. Ma un Vianello troppo impegnato, anche se ci auguriamo che, prima o poi, attenui la sua dedizione, ha liberato il tempo dell'amministratore unico del gruppo Aim, nonché di Aim Reti oltre che presidente ad interim del cda della controllata Sit e ancora consigliere delegato alle risorse umane, 120 persone, della capogruppo Dinon, da cui proviene e in cui ha fatto gli ultimi passi nel settore ittico alimentare. Con Colla abbiamo parlato a lungo, anche troppo, e ce ne scusiamo con lui se, volendo riferire in primis della proprietà , troveremo poco spazio per riportare qui, in questo numero, il dettaglio delle circa due ore trascorse piacevolmente insieme, da vecchi ex liberali, io allora tesserato a Via Frattina a Roma, lui capo dei giovani e poi consulente del ministro Altissimo. Ma, scusi Colla, ubi maior minor cessat. Ovvieremo appena utile e possibile, magari su VicenzaPiu.com, ma alcuni suoi passaggi meritano la giusta attenzione nell'ambito delle risposte del "proprietario" Variati e li evidenzieremo anche in queste pagine. Qui basta dire che si è assunto ogni responsabilità delle scelte a cascata nel gruppo e che garantisce per i suoi collaboratori, visto anche che, sue testuali parole, "sono in azienda tutti i giorni dalle 8 di mattina alle 20, per lavorare e coordinare". Peccato che in tutte quelle ore non abbia trovato il modo, come riferiamo accanto, di soddisfare una, ribadiamo, legittima nostra curiosità (tra l'altro oggetto di una interrogazione della minoranza senza risposta dal marzo 2009). Eppure ha un fior di staff, come dice lui, anche se un dubbio ci viene e una domanda abbiamo dimenticato di fargliela: "Se un amministratore unico lavora full time, a parte la pazienza del signor Dinon nell'averlo quando può, a cosa serve un direttore generale? O, se preferisce, vale anche la domanda invertita. Saremmo contenti se vorrà rispondere anche a quest'ultima, per ora, curiosità , salvo appellarsi a commi per non fornire di fatto semplici documenti e a richieste, per fortuna poi abbandonate, di controllare l'esito delle interviste prima della stampa e di farsi assistere durante i colloqui stessi da collaboratori. Fatte queste dovute e sostanziali premesse, la parola passa ora al sindaco. Silenzio, si gira.
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