Aim e la posta ammucchiata ma "certificata": chi sceglie e controlla a S. Biagio i partner?
Mercoledi 11 Dicembre 2013 alle 23:26 | 2 commenti
Anche in passato abbiamo segnalato sistemi, diciamo, allegri di consegna di lettere e avvisi spediti dal gruppo Aim. Come si fa a giustificare la consegna di avvisi per la Tares lasciati non in cassetta ma ammucchiati tra le grate del portoncino in metallo di ingresso di un condominio, in barba alla privacy di chi riceve la posta insieme alla posta altrui e deve cercare la sua immaginando che ci sia nel mucchio anche se la prima busta del blocco potrebbe far pensare che tutte le buste siano del destinatario indicato nella prima?
E come si può pensare che la consegna di quella posta sia dichiarata, e pubblicizzata, come «certificata» dal gestore incaricato, che accanto al proclama di certificazione si firma Hibripost e che ci aspettiamo giustifichi questo sistema magari giurando che quel mucchio di 5 lettere, per giunta lasciate lì a pochi centimetri dalle regolari cassette postali, è un puro caso, per giunta eccezionale, del destino?
Magari cinico e baro.
Cinico, viene da pensare, come chi assegna certi incarichi fregandosene di verificare se siano assolvibili, prima, o assolti dopo
Baro, viene da temere, come chi si fa pagare per certificare consegne ammucchiate e «incertificabili«.
E, comunque, destino, viene da constatare, per una Aim che «certifica» anche con la sua posta consegnata a caso la gestione storicamente approssimativa dei suoi partner.
Ma se è solo esperto di posta cartacea, invece che di quella elettronica, sa che c'è anche l'indirizzo postale a cui scrivere per contrastare, documentando le motivazioni senza frasi fatte, la notizia, e non è la prima, sulla presunta gogna mediatica di 5 su 5 lettere mal(re)capitate, come da foto, in un condominio. Invece che supporre, contro gogna mediatica?, che " i destinatari delle missive" magari non "rispettino il codice postale vigente" (ma se hanno una cassetta accanto alla grata in cui sono state ammucchiate le lettere cosa devono fare per farle inserire lì invece che nel modo fotografato?), perché non controllano magari se il caso non sia tanto isolato e se magari la consegna a campione anomala non sia dovuta, che so, a poveri operatori, magari stranieri con scarsa padronanza dell'italiano per leggere i nomi sulle cassette e magari con ancora più scarsa retribuzione? Caro sig. Lisatti Michele , che scrive (ripeto "a quale titolo?") a nome di Hibripost, faccia lei le sue dovute verifiche, ci faccia conoscere, motivandole non genericamente, le sue obiezioni e, magari, anche a quali condizioni Hibripost ha ottenuto da Aim la "pluriennale collaborazione", azienda pubblica che vi preferisce, magari con giusta convenienza, all'azienda pubblica nazionale Poste Italiane. E ci dica anche come è composta la sua forza lavoro, in quali contratti di lavoro è inquadrata e con quali retribuzioni è pagata per il suo lavoro. Che mai abbiamo messo in discussione sul fronte dei lavoratori...
Giovann Coviello
Direttore di VicenzaPiu.com
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
abbiamo letto l?articolo a firma di Giovanni Coviello apparso ieri su Vicenzapiù.com che commenta le modalità di recapito delle bollette Tares di Aim.
Non intendiamo giustificare a priori eventuali inadempienze che dovessero emergere una volta che avremo compiuto le dovute verifiche su questo caso isolato, (sempre ammesso che i destinatari delle missive rispettino il codice postale vigente), quanto piuttosto ricordare l?operato dei molti dipendenti che quotidianamente lavorano con professionalità, applicando le nostre precise regole aziendali.
Ci sembra infatti fuori luogo e inutilmente sensazionalistico, ricorrere ai toni e alle immagini dispregiative usate dal signor Coviello che si scaglia contro chi ?si fa pagare per certificare consegne ammucchiate e incertificabili??.
Proprio perché la posta da noi recapitata è certificata, saremo senz?altro in grado di risalire all?operatore che ha consegnato le missive nella maniera in cui sono state fotografate, e solo dopo un confronto diretto, atto a stabilire le responsabilità dei vari soggetti coinvolti, prenderemo i giusti provvedimenti previsti da contratto, senza per questo dover subire gogne mediatiche di alcuno, lesive della consolidata professionalità che i nostri collaboratori testimoniano quotidianamente.
Restiamo a disposizione del signor Coviello qualora fosse veramente interessato a conoscere come è strutturato il servizio di recapito certificato, anche se probabilmente non sapremo interpretare il destino ?cinico e baro?, come lo chiama il signor Coviello, che si è abbattuto sulle 5 lettere da lui segnalate, a fronte dei milioni di bollette correttamente e puntualmente consegnate nel corso dell?ormai pluriennale collaborazione con Aim.
Cordiali saluti.
Lisatti Michele
Consorzio Hibripost