Adiconsum chiede regole nuove e più chiare sulle vendite a distanza
Martedi 29 Maggio 2012 alle 00:44 | 0 commenti
Adiconsum, l'associazione di difesa dei consumatori che fa capo alla Cisl chiede nuove e più chiare regole sulle vendite a distanza. L'Associazione si oppone all'accettazione del contratto alla prima telefonata, mentre le aziende, per prendere tempo, chiedono la stesura di un Codice di Autoregolamentazione. Analogo copione si è ripresentato per il Registro delle opposizioni, che avrebbe dovuto dare soluzione al problema delle telefonate aggressive.
"Al malfunzionamento del Registro, gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni - spiegano i rappresentanti di Adiconsum - denunciato non solo da Adiconsum e dalle altre Associazioni Consumatori, ma anche dal Garante della Privacy, le aziende, telefoniche ed energetiche in testa, anche in questa occasione hanno avanzato come soluzione, un Codice di autoregolamentazione. Il fatto è grave, sia perché tale protocollo conferma l'inadeguatezza dei Codici di autoregolamentazione a risolvere il contenzioso con i consumatori, come da noi più volte denunciato, sia perché la Fondazione Bordoni è un organismo direttamente legato al Ministero dello Sviluppo economico, quindi non dovrebbe
siglare accordi con le aziende causa dei disservizi". Per Adiconsum la regolamentazione delle vendite a distanza va rivista e normata nel suo insieme (compreso l'e-commerce), evitando regolamenti di settore che ne vanifichino l'efficacia. Gli organi di controllo devono avere al loro interno la rappresentatività di tutte le parti interessate, compresi i consumatori. Il Governo recepisca al più presto la Direttiva europea 2011/83/UE che introduce nuove regole a tutela del consumatore e intervenga con una regolamentazione di sistema sulle vendite a distanza.
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