Addizionale Irpef, Zaia: salasso voluto da uno stato sempre più esattore
Venerdi 9 Marzo 2012 alle 20:25 | 0 commenti
Luca Zaia, Regione Veneto - "Non siamo disposti a farci prendere in giro e ho dato mandato al nostro ufficio legale di verificare le forme per tutelarci anche in sede giuridico-amministrativa, affinché sia inequivocabilmente stabilita la verità : lo facciamo per rispetto nei confronti dell'istituzione regionale e dei cittadini veneti che non possono essere buggerati una volta di più attraverso manovre centraliste". Il presidente Luca Zaia ritorna sulla questione dell'addizionale Irpef e sull'incremento dell'aliquota, per ribadire la totale estraneità della Regione nell'applicazione di questa tassa che, come rilevato dal Centro Studi della Cgia di Mestre, graverà pesantemente sulle buste paga dei cittadini veneti.
"Quest'anno i nostri contribuenti si vedranno sfilare dallo stipendio mediamente circa 75 euro in più - continua Zaia - e il prelievo avviene attraverso un vero e proprio inganno, etichettando bugiardamente come regionale una tassa che di regionale non ha proprio nulla e grazie alla cui applicazione saranno rimpinguate esclusivamente la casse dello Stato".
Queste ultime, per effetto dell'incremento dell'aliquota dello 0,33% deciso dal Governo, riceveranno dal Veneto circa 208 milioni in più: "Dati che fanno emergere chiaramente il ruolo di esattore che sta sempre più assumendo lo Stato - ha concluso Zaia -. Se non possiamo impedire il salasso imposto ai nostri cittadini, faremo almeno il possibile per evitare che la Regione del Veneto, che con grande senso di responsabilità non ha aumentato la pressione fiscale alle famiglie e alle aziende, rischi addirittura di essere confusa con il vero protagonista e beneficiario di questa imposta, il Governo centrale".
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