Acque (agitate) del Chiampo
Sabato 15 Maggio 2010 alle 20:45 | 0 commenti
Le eco polemiche dopo l'avviso di garanzia a Renzo Marcigaglia.
Le proteste dei sindacati sulla sicurezza ambientale per i lavoratori della Medio Chiampo spa. Le ispezioni dei carabinieri del CCTA presso la medesima azienda.
Gli ultimi sviluppi sulla inchiesta Dirty Leather. Ad Arzignano e nella Valchiampo si sta distillando un mix inedito tra cronaca politica e giudiziaria sta dominando la scena dell'attualità e gli sviluppi sono ancora tutti da leggere.
Il caso. Nella città del Grifo c'è maretta dopo che Renzo Marcigaglia, uno dei big delle costruzioni della zona, è finito sotto indagine penale per corruzione. Marcigaglia però è noto ad Arzignano anche per la sua militanza politica prima nel Pdl e poi nel Carroccio. Per diversi anni ha ricoperto la carica di consigliere comunale d'opposizione in una compagine di centrodestra, mentre suo figlio Enrico è oggi assessore alla sicurezza in una giunta marcata PDL-Lega proprio nel comune di Arzignano. Renzo Marcigaglia però è volto noto soprattutto perché da un anno ricopre la carica di presidente di Acque del Chiampo spa, società intermunicipale che gestisce il ciclo idrico del comprensorio arzignanese.
Le reazioni. Tant'è che l'opposizione di centrosinistra non è rimasta in silenzio: «Allo stato attuale - ha fatto sapere ieri il consigliere comunale Stefano Fracasso, una delle punte di diamante delle minoranze - la situazione ci preoccupa. Il sindaco Giorgio Gentilin (a capo di una giunta di centrodestra, Ndr) non si deve limitare a generiche dichiarazioni sulla stampa. Deve andare oltre e deve chiarire meglio la posizione di Marcigaglia senior. Poiché Acque del Chiampo è una spa intercomunale pubblica, noi dell'opposizione ad Arzignano stiamo inviando in queste ore una lettera a tutti i sindaci soci pro-tempore della compagnia. Chiediamo che anche loro si esprimano. Inoltre - aggiunge Fracasso - abbiamo saputo che molti di loro hanno appreso dell'indagine a carico di Marcigaglia padre (l'ipotesi è corruzione per fatti collegati alla sua attività di privato imprenditore, Ndr) solo dalla stampa. Non è proprio il massimo». Fracasso però non si ferma e infilza la maggioranza: «Vorremmo sapere se ci sia o meno un conflitto di interessi latente sul capo di Renzo Marcigaglia, rispetto al quale il primo cittadino di Arzignano si è limitato solo ad alcune repliche sul piano formale. Quando si amministra una città certe scelte dovrebbero essere improntate in ossequio a valori etico-politici ben precisi. Per questo attendiamo una risposta accurata in aula».
Renzo Marcigaglia infatti è titolare di una ditta di costruzioni generali tra i cui oggetti sociali figura anche la costruzione di reti fognarie. Ma anche Acque del Chiampo spa realizza e gestisce reti fognarie; ed ecco spiegato il riferimento al conflitto di interessi di cui parla la minoranza. Per vero chi scrive ha chiesto ieri a Gentilin e Marcigaglia senior una presa di posizione via fax, ma al momento non ci sono state repliche..
I sindacati. Da qualche giorno però il bailamme mediatico della vallata si è allargato anche ad un'altra spa intercomunale. Si tratta della Medio Chiampo spa, compagnia che gestisce il ciclo idrico integrato nei comuni di Zermeghedo, Gambellara e Montebello Vicentino. La querelle ha avuto origine da una segnalazione della Cgil, la quale lamenta possibili criticità a danno della salute dei dipendenti. Nel dettaglio il sindacato ritiene potenzialmente pericolosa l'esposizione in aree non idonee (per di più all'aria aperta) di una certa quantità di sacchi contenenti fanghi di conceria, il trattamento dei quali spetta alla Medio Chiampo spa. Di recente la provincia di Vicenza ha pure indirizzato a Medio Chiampo anche una puntuta missiva nella quale si chiedeva all'azienda di attenersi alle disposizioni della legge nonché a quelle di palazzo Nievo. Ma la notizia che ha mandato in fibrillazione il mondo politico vicentino l'ha rivelata proprio il sindacato di settore, la Filctem-Cgil, con una nota datata 13 maggio 2010 nella quale si scrive nero su bianco che mentre era in corso una riunione tra sindacati e vertici aziendali, sono arrivati in ditta i militari del CCTA ("Comando Carabinieri Tutela Ambientale", un tempo noti come NOE). Al momento le risultanze dell'ispezione, se di ispezione si tratta, non sono note.
Dirty leather. Frattanto la stampa locale ha dato alcune novità rispetto alla posizione di Andrea Ghiotto e Marcello Sedda. Due tra i principali indagati nella maxi inchiesta sulla corruzione nel mondo delle concerie Arzignanesi denominata Dirty Leather. Secondo il Corriere Veneto di oggi infatti il giudice per le indagini preliminari non sarebbe intenzionato a concedere il patteggiamento ai due, per i quali si profila l'ipotesi del processo a porte aperte. Per di più anche in relazione all'andamento della inchiesta Dirty Leather un folto gruppo di consiglieri di vari comuni del comprensorio arzignanese ha reso nota questo pomeriggio una lettera in cui si chiede ai sindaci, soci pro-tempore della compagnia intermunicipale, un'azione di chiarimento a tutela della credibilità della medesima spa.
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