Acqua potabile nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea grazie a Etra
Domenica 1 Luglio 2012 alle 10:06 | 0 commenti
Etra - L'80 per cento delle malattie nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo si trasmettono attraverso l'utilizzo di acqua non potabile, che causa epidemie di tifo, salmonellosi, colera, gastroenterite. La popolazione infatti beve acqua di pozzi aperti, pozzanghere, stagni, dei fiumi o dei laghi, e consuma legumi e frutta senza disinfettarli. Sensibile al tema della promozione della salute e della qualità e tutela dell'ambiente, Etra ha deciso di sostenere un'iniziativa di solidarietà transfrontaliera, mettendo le proprie competenze tecniche a disposizione dell'associazione "Fraternità Missionaria" di Cadoneghe.
Questa è impegnata in un progetto che coinvolge le popolazioni di Filippine e Papua Nuova Guinea e che ha l'obiettivo di fornire acqua potabile alle popolazioni. «Abbiamo iniziato il progetto e consegnato il potabilizzatore tre anni fa. - commenta Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione di Etra - Si tratta di un apparecchio, dai bassi costi e di grande facilità di utilizzo, che sfruttando la reazione di elettrolisi e impiegando il voltaggio di una batteria da auto o di un pannello solare, produce ipoclorito di sodio partendo da una soluzione di acqua e sale. L'ipoclorito può essere utilizzato, nelle giuste dosi, per rendere potabile l'acqua e per la disinfezione di strumenti o ambienti dove l'acqua pulita e potabile è difficilmente reperibile. In questo modo vengono distrutti il 99,99% dei germi-batteri, virus, alghe, uova, spore e protozoi che sono causa del proliferare delle epidemie».
«Siamo felici di aver dato il nostro aiuto a un progetto che migliorerà la qualità della vita in un Paese dove la carenza d'acqua è un grosso problema. - spiega Manuela Lanzarin, presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra - Ci sembra importante, e doveroso, che un'azienda come la nostra condivida il proprio bagaglio di conoscenze con le comunità che sono maggiormente in difficoltà nella gestione delle risorse idriche, e renda disponibili strumenti e risorse per il miglioramento delle condizioni di vita di altri popoli. Dovrebbe essere questa un'occasione per riflettere sulle nostre responsabilità , anche nei confronti del nostro territorio ricco d'acqua, di una risorsa, quindi, preziosa, che va continuamente tutelata».
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