Achille Variati non supera il 64% in provincia: ma ora ne è il dominus unico. Troppo unico?
Lunedi 13 Ottobre 2014 alle 00:44 | 1 commenti
Achille Variati, sindaco di Vicenza tesserato per il PD ma a capo della omonima civica, è di fatto, come da generali previsioni, il nuovo presidente della Provincia di Vicenza visto che i risultati dello spoglio delle schede, con pesi diversi a seconda degli abitanti di ogni singolo Comune, gli assegnano il 63,7% dei consensi lasciando a distanza Milena Cecchetto (Lega Nord). Distanza sì, ma...
A caldo si può fare qualche primo conto: se il 36% dei votanti non ha scelto Variati e se il 15% degli aventi diritto al voto ha dato forfait, la maggioranza del 63,7% scende di molto avvicinandosi alla soglia del 50%, sopra o sotto dipende dai pesi che hanno quel 15% di assenti.
Non proprio un trionfo, quindi, per un sindaco di un grande capoluogo che partiva da un notevole vantaggio di "pesi" già di suo rispetto alla Ceccheto, sindaco "solo" della piccola Montecchio Maggiore.
E non proprio un plebiscito visto che Achille Variati aveva tessuto sotto traccia gli accordi in cui è maestro mettendo insieme realtà con DNA opposti e inconciliabili, una volta quando la politica non era solo un termine su un vocabolario come lo è ora, comparendovi da sinonimo di "potere" e "interessi".
«Le lotte e i mal di pancia - scrivevamo venerdì scorso -, che insorgono a pochi giorno dal D-day, il Dominus day, portano qualche commentatore a dire che se Variati dovesse vincere "solo" col 70% sarà una prova di debolezza dei suoi accordi, magari ancor più accentuata se gli equilibri tra i consiglieri dovessero delineare maggioranze non proprio bulgare, stabili e chiare a suo favore».
Nelle prossime ore e nelle prossimi giorni, dopo aver consociuto anche il mox dei 16 consiglieri, ci sarà da ragionare su un presidente con una maggioranza di fatto limitata numericamente e dalla diversità dei "soci" di percorso, un presidente potente, però, che avrà in mano il controllo di due enti, il Comune capoluogo e la Provincia, che insieme sono la più grande realtà  di tutta l'area vicentina per numero di dipendenti, diretti e delle controllate e partecipate, per fondi e fatturati amministrati, gestiti e "derivati" e per le influenze sulle altre realtà della provincia, siano esse amministrative o municipalizzate.
Achille Variati da oggi è, quindi, a capo oggettivamente di una struttura industriale e di servizi e di un contenitore di risorse umane tali da far concorrenza a Confindustria Vicenza, da porsi come interlocutore privilegiato degli istituti bancari e da diventare controparte tra le più influenti, se non la più influente, dei sindacati.
Dovrà essere molto bravo Achille Variati, il dominus di un'area, troppo, vasta, a gestire da pater familias tutto questo mondo di interessi economici e umani e dovremo essere molto bravi anche noi dei media ad aiutarlo in questo suo periglioso compito.
Vigilando, senza sensi di inferiorità e senza timori reverenziali.
È una sfida stimolante, per Variati e per la stampa, accomunati come siamo da un comune dovere: quello di essere al servizio dei cittadini.
Noi ci sentiamo pronti, anche se dovessimo essere soli.Â
Variati dovrà vigilare anche sugli avversari di percorso, che saranno soprattutto i suoi compagni di viaggio.
Non tantissimi, pare, nelle urne. Troppi, di sicuro, negli interessi.
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