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Alberto Filippi in tour con La Destra. Che si scopre anche "operaia"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 30 Gennaio 2013 alle 23:10 | 0 commenti

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Sabato 2 febbraio alle ore 12,00 presso la sede de La Destra, in contrà Muscheri, il senatore Alberto Filippi, n. 3 in Veneto 1 e Veneto 2 per La Destra alla Camera e, di fatto, primo tra gli eleggibili, visto che al primo e al secondo posto ci sono Storace e Bontempo che opteranno per altri collegi, presenzierà con Fabiano Bosetti, capolista al Senato e segretario regionale del partito, alla presentazione dei candidati vicentini de La Destra per la Camera e per il Senato.

Nell'occasione Domenico (Mimmo) Obrietan, Segretario Provinciale La Destra, illustrerà con i candidati il programma politico imperniato sui 10 punti della "Sovranità Nazionale".

Oggi, intanto, Alberto Filippi ha continuato il suo tour elettorale dopo aver partecipato domenica scorsa all'analoga presentazione dei candidati scaligeri al Liston 12 di Verona, la città del suo "amico" Flavio Tosi, che, dice il parlamentare espulso dalla Lega nord poi travolta dagli scandali, «non arrivò al vertice del partito in tempo per evitare un provvedimento ingiusto e pilotato solo dai gerarchi vicentini, Dal Lago e Stefani, che ora, infatti, Maroni e Tosi hanno escluso dalle liste». Lunedì L'Arena di Verona e gli altri media locali davano conto del programma enunciato da Filippi con Bosetti e col segretario provinciale locale Nello Alessio e al cui centro ci sono «la tutela delle piccole e medie imprese grazie alla riduzione della burocrazia, a un reale accesso al credito oggi drogato dagli scandali bancari e all'allentamento della pressione fiscale: no all'Irap e all'Imu sui capannoni, obbligo per Equitalia di dimostrare gli addebiti supposti e non per gli imprenditori di dimostrare la propria correttezza ...». Queste tutele verso le imprese, ha ribadito Filippi, oggi di nuovo a Monselice ad occuparsi del caso Italcementi, «si tradurrebbero anche in una reale e non demagogica tutela del lavoro e dei lavoratori come dimostrano i problemi che sono nati dall'impossibilità creata anche giudiziariamente all'Italcementi di fare gli investimenti che pure voleva fare per adeguare gli impianti alle normative ambientali e per migliorare la produzione. Ora l'azienda sta migrando verso Bergamo e a pagare,con l'imprenditore, sono i suoi lavoratori e quelli dell'indotto».
Quello che viene naturale chiedersi dopo aver letto e ascoltato queste dichiarazioni, che paiono improntate al più elementare buon senso, è perché sia così difficile per i politici mettersi intorno a un tavolo dimenticando conti e conteggi elettorali e pensando ai conti che da anni non tornano e che ancora a lungo non torneranno. Quelli di chi, tra gli imprenditori e i lavoratori, è penalizzato da un andazzo generale dominato dall'assenza di principi. Non diciamo quì che quelli di destra siano migliori o peggiori di quelli di sinistra, il problema è che mancano i principi o, meglio, che li si mettono al servizio (im)puro e semplice dei propri, personalissimi interessi.

In attesa di scegliere chi votare il 24 e 25 febbraio e prendendo spunto da quanto di condivisibile ogni partito e ognuno dei candidati affermano di voler fare, «se eletti», è importante che la gente vada agli incontri e parli e si confronti con chi vuole «essere eletto» dopo essere stato nominato grazie al porcellum. Non è facile per chi rincorre magari i problemi quotidiani, lo sappiamo, ma va fatto per provare a capire chi li ha causati, quei problemi, e chi li può risolvere. E con Filippi, ce lo ricorda proprio lui, visto che noi ne abbiamo parlato per primi e Repubblica ha rilanciato l'idea dell'iSantino,  non sembrerebbe difficile: «basta telefonare al mio numero personale, che uso da anni: 331 1749993».

E' solo uno spot elettorale?  Se sì, almeno lui rischia tanto. Da dover cambiare numero, se non rispetterà gli impegni presi.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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