Abbiate Paura
Martedi 26 Ottobre 2010 alle 11:22 | 0 commenti
Riceviamo da Filippo Zanetti, Vicenza Capoluogo, e pubblichiamo.
Credo che il tema della sicurezza sia affrontato troppo strumentalmente a fini elettorali, per questo il dibattito di questi giorni mi disturba molto. Chi "usa" la sicurezza per convogliare consenso si assume delle responsabilità molto pesanti nei confronti dei cittadini che rappresenta. La cultura della paura non fa crescere una società , la fa regredire, la abbruttisce, la rende egoista e intollerante.
Mi dispiace che anche nella mia città si stia diffondendo questa cultura. Fare leva sulle paure istintive delle persone, fomentandole strumentalmente per accrescere il proprio potere e per demolire l'avversario è una tecnica vecchia come il mondo, e come tale primitiva e indegna di una società evoluta come quella vicentina.
Credo che Vicenza sia città ancora sicura, dove si può circolare liberamente e tranquillamente in quasi tutto il territorio comunale. Ci sono però delle zone mal frequentate, sulle quali bisogna intervenire per stabilire la legalità .
Non rappresentano un problema alla sicurezza le comunità di immigrati che si incontrano in campo marzo a socializzare, rappresentano un problema gli spacciatori di droga che frequentano sia campo marzo, ma anche i parcheggi delle discoteche e gli ingressi delle scuole superiori di Vicenza dove i ragazzi ( Vicentini DOC, di buona famiglia e con del denaro in tasca acquistano fumo e pastiglie per il venerdì e sabato sera).
Recintare i parchi non credo serva a molto, serve solo a limitare il servizio alle persone per bene e serve ai tossici per consumare indisturbati al sicuro da passaggi indiscreti.
Far vivere i parchi anche la sera è invece un buon modo per portarci dentro gente, e tenere lontani i male intenzionati. Per questo mi piacerebbe che i parchi principali delle città venissero animati con dei chioschi, tavolini, piccoli concerti e spettacoli, esposizioni artistiche ecc... Vivi Campo Marzo si proponeva proprio questo, ho seguito personalmente la realizzazione della rete wifi nel parco assieme ai tecnici AIM. Auspico che a breve tutti i parchi della città siano coperti dalla rete Wifi gratuita, in modo che si possa studiare, leggere i giornali on-line, lavorare o divertirsi seduti su una panchina... o sull'erba se le panchine vengono rimosse.
Una zona è sicura se è frequentata, per questo bisogna cercare di rendere i parchi fruibili il più possibile. Non mi sono mai piaciuti i parchi recintati, e come ho detto prima offrono solo un rifugio più sicuro ai malintenzionati.
Illuminazione e video sorveglianza sono sicuramente strumenti per aumentare la percezione di "sicurezza" di un luogo, anche se non vorrei una città stile "grande fratello di Orwell". In caso di incidenti le riprese aiutano a scovare i colpevoli. Chi non fa nulla di male non dovrebbe avere problemi ad essere ripreso (o ad essere intercettato al telefono).
Per fortuna l'ordinanza "severa" del sindaco è limitata e circoscritta, serve a rispondere ad un'emergenza, ma non è la cultura della repressione quella che questa amministrazione vuole per Vicenza. Stiamo cercando di far vivere la città il più possibile, animando il centro e i quartieri d'estate proprio perché le strade e i parchi siano vissuti e frequentati.
Riguardo a tossicodipendenza e prostituzione, credo che la soluzione può esistere solo con azioni alla radice del problema, che è la testa e la cultura delle persone. Sono l'educazione, la cultura, la giustizia sociale che rendono le persone felici e libere, mentre l'ingiustizia, l'ignoranza e la povertà rendono le persone tristi e disagiate. Spostare il problema al quartiere o alla strada a fianco non è soluzione da paese civile.
Ma è solo colpa della politica o anche della nostra maleducazione?
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