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A.A. A. rifiuti cercasi: Vicenza socia della discarica di Grumolo ma li conferisce a Schio

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 14 Luglio 2012 alle 21:57 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Magnani, Comitato Popolare Contro la Discarica, e pubblichiamo
In questa torrida estate vicentina che vede i pesci del fiume Retrone morire (così come asserito dall'assessore all'ambiente del comune di Vicenza) per "causa di mancanza d'ossigeno", che è lo stesso dire che uno è morto per causa di morte, si innesta questa rilevante richiesta di reperibilità di rifiuti solidi urbani.  Richiesta dettata dalla necessità di tenere in vita la discarica di Grumolo (nella foto VicenzaPiù del 2011 Renato Sperotto, presidente Ciat, poi Sia, e Achille Variati).

A chi ha la memoria lunga un paio d'anni suonerà perlomeno stravagante questa richiesta in quanto fino a quella data la parola d'ordine lanciata dal Ciat e provincia era di una situazione di "emergenza" nel settore dello smaltimento dei rsu (rifiuti solidi urbani) e per questa ragione andava "ampliata" la discarica di Grumolo.
In realtà più che di ampliamento si è trattato di un raddoppio del catino già riempito con 600.000 mc di rsu di cui più della metà immersi nella falda acquifera.
Oggi ancora prima dell'avvio del conferimento di rsu nelle nuove vasche della discarica mancano all'appello gli attori per cui è stato chiesto e concesso l'ampliamento, cioè i rifiuti.
Questo avviene dopo che sono stati spesi circa 4 milioni di euro appartenuti al Ciat (1,5 mil per conferire i rsu fuori provincia e 2,4 mil per acquistare il 51% della quote di Valore Ambiente non valutate sul capitale sociale, ma stimate sugli utili, presunti, che la fusione delle due società e con il nuovo conferimento dei rsu doveva generare. A cui bisogna aggiungere 2,4 milioni di euro spesi del comune di Vicenza (Valore Ambiente ) per l'acquisto di 80.000 mq di terreno (iscritto al catasto agricolo) oggetto dell'ampliamento, a cui , per conoscenza delle cose, vanno sommati anche i 7,5 milioni di euro spesi da AIM per l'acquisto (di cui parte della transizione economica è avvenuta in Lussemburgo) della "vecchia" discarica.
Operazione finanziaria, quest'ultima, che doveva concludersi con la colmattazione del catino, ma parrebbe che in quel frangente (2009) non fosse stato introitato quanto speso e per questo, forse, non è convenuto chiudere la partita e si è pigiato sull'acceleratore dell'ampliamento a tutti i costi.
Ma tornando ai nostri giorni ricordiamo le promesse fatte dall' ex presidente del Ciat quando annunciava trionfante "l'apertura di una nuova fase storica: i Comuni, con questo salto di qualità, diventeranno da coordinatori a gestori di discarica e ci saranno utili sul capitale investito che toccano il 6,5% annuo" con conferimenti annui di 78.750 tonnellate di rsu su cui i comuni soci avranno un ulteriore utile di 8,62 euro/ton.
Adesso che ricopre la carica di presidente della società SIA e tocca con mano la quantità di rsu che entrano nell'impianto (meno di 30.000 tonn/anno), fa conferire rsu prodotti da comuni non consorziati (a quale tariffa?) violando le norme statutarie della società di proprietà dei sindaci, non riuscendo ad ogni modo a far quadrare i bilanci. Anche perché il comune di Vicenza, socio Ciat che produce un volume di rsu pari al 30% dell'intero consorzio, ha scelto di portare parte dei propri rsu all'inceneritore di Schio (a quale tariffa?).
Adesso che abbiamo assistito a vent'anni di disastro economico-ambientale prodotto da questo impianto, le cui cause erano state identificate nella sentenza del TAR del 1996 quando i giudici che accolsero il ricorso dei residenti, si espressero con una frase che oggi torna attuale : "... la scelta del sito non si spiega se non come una mera scelta economica (calcoli di profitto)" ci aspettiamo che come già avvenuto con la trafila di compravendita avvenuta, prima tra due ditte private, poi tra le società pubbliche AIM-VALORE AMBIENTE- CIAT- SIA, il debito che si genera con la vita della discarica venga , con un ulteriore salto di qualità, trasferito alla provincia -ATO ru, che con "una tariffa unica di conferimento di media tra gli impianti vicentini" lo doserà equamente nelle cartelle delle tasse che spedirà ai cittadini- contribuenti.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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