A4 Serenissima, Sinistra Italiana: licenziamenti sono logica mercantile del lavoro
Sabato 15 Ottobre 2016 alle 00:47 | 4 commenti
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:Â
da fonti di stampa si apprende che l'A4 Costruzioni manderà in mobilità i 44 lavoratori che hanno costruito la bretella di Alte Ceccato;Â
con un sit in davanti al casello di ingresso dell'autostrada a Montecchio, i dipendenti della società , una volta chiamata Serenissima Costruzioni, si sono trovati per protestare contro l'apertura della procedura di mobilità nei confronti di 44 addetti su 140 dipendenti;Â
questa decisione è stata respinta con forza da Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil di Vicenza che sostengono la possibilità di attivare strumenti alternativi, come la cassa integrazione straordinaria;Â
l'A4 Costruzioni è controllata al 100 per cento da A4 Holding Brescia-Padova, di recente acquisita per 51,4 per cento dal gruppo spagnolo Abertis;Â
tutto sarebbe riconducibile alla riforma dei contratti pubblici che dovrebbe obbligare i concessionari autostradali a garantire che almeno l'80 per cento dei lavori di ampliamento e manutenzione della rete stradale finisca sul mercato. Alessandro Fabris di Filca-Cisl ha affermato che ancora mancano i decreti attuativi perché c’è una vertenza a livello nazionale che è stata aperta proprio su questo settore. Nonostante ciò l'A4 Costruzioni ha fatto partire un'operazione di ristrutturazione e quindi la società ha dichiarato gli oltre 40 esuberi. Sono gli stessi operai che hanno costruito la bretella e gli impiegati che hanno seguito la parte amministrativa. Qui si parla di licenziamenti senza che siano prese in considerazione alternative;Â
molti operai sono veneti, altri invece provengono da varie parti d'Italia: Sicilia, Campania e Puglia. Queste persone hanno lasciato la famiglia per lavorare lontano e ora si ritroveranno senza un posto di lavoro. Sono uomini e donne che hanno dato tanto alla società e vengono ricambiati con il licenziamento;Â
Massimo Esposito di Fillea-Cgil ha sostenuto che, con queste mobilità , si svuoterà di un terzo la loro attività di costruzioni e che i sindacati stanno tentando altre strade per non lasciare i lavoratori a casa;Â
i vertici aziendali hanno comunicato ai sindacati che, una volta definitivamente concluso il cantiere della bretella e considerato che la maggior parte dei lavori non potranno più effettuarsi « in house», non sarà possibile dare questi in subappalto ad A4 Costruzioni. Ma dato che A4 Holding dispone di oltre mille dipendenti, i sindacati sostengono che potrebbero assumere i lavoratori considerati in esubero;Â
a fronte della scelta aziendale, quindi, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione e il primo sciopero si concretizzerà proprio dove inizia la bretella, aperta al traffico poche settimane fa;Â
Giacomo Pirro di Feneal-Uil ha commentato: «Tempo addietro la società , a cantiere avanzato aveva già operato delle mobilità e aveva detto che i dipendenti che restavano sarebbero stati il gruppo fondante dell'azienda che doveva competere nel mercato libero. Ciò indipendentemente dal cambio di proprietà . Contrariamente alle promesse che erano state fatte, oggi ne ha aperto altre. Ci sentiamo presi in giro»;Â
nelle prossime settimane le organizzazioni sindacali incontreranno la regione Veneto per approfondire il tema dei licenziamenti. L'A4 Holding, interpellata sulla questione, ha risposto che per il momento non ha alcuna dichiarazione da rilasciare –:Â
se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non intendano convocare urgentemente un tavolo di confronto con le parti sociali per scongiurare la perdita di posti di lavoro e trovare un'intesa fra le parti;Â
quali iniziative si intendano intraprendere, per quanto di competenza, al fine di accelerare le definizioni dei decreti attuativi relativi alla riforma dei contratti pubblici per garantire ai lavoratori di cui in premessa i diritti acquisiti. (4-14458)
Purtroppo i debiti li abbiamo fatti negli anni passati per finanziare il bengodi che tutti conosciamo, e i nostri figli e nipoti non sapranno nemmeno cos'è una pensione. E c'è pure chi si lamenta!
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