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A Vicenza, un bell'esempio di solidarietà ...

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 20 Dicembre 2011 alle 08:21 | 0 commenti

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Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo.

Improvvidi regolamenti comunali trattano solo come questione di "schei" le persone-cittadini con disabilità.

Una delle grandi conquiste della società italiana, recepita con grande impegno, almeno legislativo dallo Stato, è stata negli anni Settanta del secolo scorso l'integrazione delle persone con disabilità, come oggi chiede siano chiamati questi cittadini da parte dell'organizzazione mondiale della sanità. La centralità era della persona, della sua famiglia indipendentemente dalle condizioni in cui si trovava.

Si ribadiva con ciò la grande tradizione occidentale della persona e nel contempo si dava realizzazione all'art. 2 della Costituzione della repubblica Italiana, che parla del dovere inderogabile della solidarietà sociale, politica ed economica. La città di Vicenza e la sua provincia molto hanno fino alla presente amministrazione comunale. A Vicenza, infatti, non esiste più un Assessorato ai servizi sociali, che dovrebbero curare proprio l'integrazione, la sussidiarietà delle persone con disabilità, ma un generico assessorato alla Famiglia e alla Pace, dove non si è comprende bene che cosa significa "alla Pace", se non un generico pacifismo di maniera.
Novità da parte dell'assessorato ce ne sono state e soprattutto contro le persone-cittadini con disabilità. Dapprima non si è fatto quasi nulla, se non l'ordinaria amministrazione, poi con il cambio anche del Dirigente molto, ma molto. Dapprima si è chiesta l'abrogazione di una legge della Regione Veneto che tutela l'integrazione delle persone-cittadini con disabilità. Solo con l'intervento diretto e come sempre attento alle elezioni, del Sindaco di Vicenza che ha tuonato, more solito, che non si sarebbe tolto nulla, anzi..... Successivamente è stato proposto dall'Assessore un regolamento che addirittura vuole sapere se una famiglia ha donato qualche cosa di sua proprietà e cercando di stabilire che si deve pagare, si deve pagare. In fondo solo una questione di "schei" come direbbe un famoso giornalista parlando della sua Vicenza.
Sono anni che molti, tra cui il sottoscritto, chiede che si delinei un'altra strada, rispetto a quella della sola preoccupazione di bilancio. Prima di tutto si faccia chiarezza e pubblica soprattutto di quanto versano i Comuni, Vicenza compresa, all'ULSS per i servizi sociali, quota capitaria, ecc., Poi si abbia il pubblico coraggio, visto che son soldi di tutti, di pubblicare i bilanci in modo chiaro e leggibile. Indi, analizzare quali sono le spese dell'ULSS nel Settore sociale, evidenziando anche l'eventuale quota sanitaria, non a carico dei Comuni. Poi ancora si valuti in primo luogo, con un'economia di scala, dove si possa risparmiare, dove vi sono spese che potrebbero non esserci.
Invece nulla di tutto questo, solo richiesta e minacce di negare i servizi, se le famiglie non pagheranno. Ma che bell'esempio di solidarietà offre Vicenza, quello che non si è nemmeno capaci di aiutare chi ha bisogno, in nome e per conto del denaro, che appare, come sempre, l'unica preoccupazione. Eppure diverse Associazioni di familiari avevano a anni invitato l'Assessore ad essere nella linea della chiarezza, egli aveva promesso, fatta qualche riunione e poi dimenticato tutto, perché incombeva la realtà del far pagare, senza nemmeno pensare di comprendere quali siano le effettive spese che una famiglia deve sostenere per un figlio con disabilità. Si opera nel generico,, invece di dare risposte personalizzate, si cercano denari, anziché risparmi, si minaccia infine di togliere a chi ha poco, con il pretesto che avrebbe chissà quanti denari, magari nascosti in Isvizzera e non scudati.
E' vero che quando c'è crisi e non solo, bisogna cercare di fare bene quello che di bene c'è da fare. E noi a Vicenza negheremo alle persone-cittadini disabili la dimensione di una vita non rinchiusa tra le pareti domestiche, cosa che avverrà, se i costi imposti alle famiglie saranno insostenibili. Avremo così genitori che dovranno occuparsi dei figli fino a non farcela più. Solo allora, solo allora, se si pagherà, si avrà il diritto ad un posto letto, deciso ovviamente sulla base della quantità di denaro esigibile probabilmente!
Quando c'è crisi, si taglia le spese inutili, quelle che non servono, quelle evitabili, e ce ne sono molte, ma non l'aiuto e l'integrazione delle persone, che son anche cittadini, provati dalla vita. Sembrerebbe ciò avallare lì'indicazione che quando nasce un bimbo con difficoltà sia quasi meglio disconoscere maternità e paternità, come dà possibilità la legge. A me e non credo solo a me ciò fa semplicemente orrore!

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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