A Vicenza il 1° novembre c'è chi festeggia e chi deve rendere al Comune un misero contributo
Venerdi 28 Ottobre 2011 alle 19:05 | 0 commenti
In varie località del Vicentino sono annunciate per il 1° novembre commemorazioni a un anno dalla tragedia dell'alluvione, che ha lasciato ferite ancora oggi non rimarginate, specialmente tra i poveri e gli "impoveriti" dalla crisi e da calamità come quella di Ognissanti 2010. Ma se a Caldogno, per esempio, il "giorno del ricordo" è fatto di comunità e momenti religiosi a Vicenza la commemorazione è fatta anche di spettacolo.
Secondo i canoni della politica moderna, a Vicenza come a Roma, sono sempre gli staff di comunicazione ad avere il sopravvento per cui la serata, anticipata ovviamente oggi da una bella conferenza stampa (non bastava un comunicato a km zero?), sarà sicuramente mediatica. Anche se il sindaco Variati assicura che sarà sobria, forse per esorcizzare infortuni ricorrenti nel suo entourage, e non costerà nulla perchè a supportare l'allestimento ci sarà la benefattrice Maltauro, con cui, ops, è in corso una vicenda giudiziara per danni milionari alla comunità e che vari intrecci ha con i vertici cittadini, per ottenerne una (costruttiva?) benevolenza. Ma questi ormai sono discorsi che molti conoscono e pochi insistono a ricordare. Quello che ci ha colpito, proprio oggi, è, invece una testimonianza diretta di una donna, non più giovanissima, da molti anni a Vicenza (non saremo precisi perchè ci ha chiesto l'anonimato, ma i dati sono riscontrabili facilmente) e che vi è arrivata da uno dei paesi della ex Urss. Ebbene un anno fa l'acqua le ha sommerso tutto, la casa, la cantina e l'auto. Vi ricordate i tempi, anche quelli tanto mediatici, delle dichiarazioni, da Roma e da Vicenza, di super efficienza e di generale conforto economico? Ebbene la signora ottenne, infatti e rapidamente, un rimborso di qualche centinaio di euro (sappiamo quanti sono) per l'auto distrutta. Ma in questi giorni, alla vigilia della festa che nulla costerà al Comune (umane simpatia e benevolenza a parte), ma che a qualcuno farà spendere per accendere su qualcun altro i fari del "quanto siamo bravi!", adesso dicevamo alla immigrata di lungo corso è stato detto testualmente: "entro novembre compri un'auto per giustificare il rimborso, oppure ci restituisca quanto ha ricevuto!". Con le poche centinaia di euro ricevuti quale macchina compra la sventurata, prima felice nel suo piccolo di averli ricevuti? L'organizzatore della festa di martedì prossimo, Matteo Quero, può dirlo al sindaco, se non lo sa, che non ci paga neanche il passaggio di proprietà ... anche se a prezzi di favore presso la sua agenzia di pratiche auto. Ora se la donna non aveva diritto al percepito qualcuno ci spieghi perchè ha ricevuto soldi per una macchina distrutta e ora ce ne deve aggiungere un bel po' per comprarne un'altra? Chi, come lei, si mantiene a fatica e ha usato quei soldi magari per l'indispensabile rinunciando all'auto, può fare al buon Maltauro (ma esiste fisicamente o è un'icona?, n.d.r.), questa domanda semplice semplice? "Invece di spendere soldi per una festa, sicuramente bella per chi ha, ma triste per chi non sa come sbarcare il lunario, perchè, caro signor Maltauro, magari d'accordo col cattolico Variati che ne riceverebbe merito, magari discreto, non suddivide il suo contributo fra tanti come me, alluvionati dall'acqua o dai tempi? La commemorazione sarebbe meno rumorosa, ma rivivrebbero alcuni valori ormai defunti! Grazie signor Maltauro, grazie signor sindaco".
Anche da parte nostra, se direte sì. Fareste in tempo e la gente, questa volta, capirebbe che la mancata commemorazione (ma che brutto termine, a proposito!) non sarebbe statale o comunale inefficienza, ma umano e grande recupero del valore del fare del bene. Ma in silenzio.
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