A Vicenza c'è chi aspira a imitare Catone il Censore
Martedi 25 Settembre 2012 alle 09:49 | 0 commenti
Italo Francesco Baldo, Presidente di Impegno per Vicenza - Gli studi classici portano i migliori a conoscere la figura e l'opera di Marco Porcio Catone, detto il Censore, un uomo integerrimo che per tutta la vita si scagliò contro le mode ellenistiche che si erano diffuse nella società romana. Era un uomo fornito di grande spessore morale, consapevole del valore della tradizione di quella libertas repubblicana che è una delle principali caratteristiche dei grandi cittadini di Roma antica.
Occupò la carica di Censore a Roma, si occupava di valutare la proprietà dei cittadini, ma anche a sovraintendere senza eccezioni di casta alla loro moralità e punire coloro che si comportavano male addirittura rimuovendoli dal loro ufficio. Un compito che nella storia è sempre stato ambito e molti cercano di imitare proprio l'antico cittadino romano. Purtroppo spesso coloro che vogliono censurare dovrebbero censurare chi invece intendono difendere. Alla base della possibilità della censura vi è non solo la statura morale, ma anche l'amore per la libertà e il rispetto per coloro che nelle vicende politiche esercitano i loro diritti che non possono venire censurati, soprattutto in una democrazia. Purtroppo nella paludosa nostra epoca democratica, nella quale l'interesse di parte, quando non privato crede di potersi arrogare il diritto di censura contro la libertà di opinione, allora una ben triste epoca si sta avvicinando. Lo comprese perfino durante la Restaurazione quel genio della diplomazia che fu Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, il quale si schierò a favore della libertà di stampa e chiaramente di opinione. E' un sofisma, un'anfibolia, sostenere che si difende la libertà nel mentre si censura e non alla Catone, la libertà di opinione degli altri cittadini. Forse Catone ci insegna classicamente che si difende la libertà , censurando chi deve essere censurato e non solo in un'unica direzione.
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