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A Torri chiude Omba dei Malacalza, ovvero la sconfitta del lavoro: i sindacati firmano un incentivo di 1000 euro...

Di Giorgio Langella Mercoledi 28 Marzo 2018 alle 16:28 | 0 commenti

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Da quello che si legge sui giornali si è arrivati a un accordo tra lavoratori e padroni (la famiglia dei Malacalza a cui fa capo il controllo di Banca Carige, ndr) per la chiusura definitiva dell'Omba di Torri di Quartesolo e il licenziamento collettivo di tutti gli 88 operai rimasti (una trentina avevano sottoscritto una lettera di dimissioni). Si legge, anche, che «la proprietà ha promesso un "incentivo all'esodo" di mille euro», si presume, per lavoratore. Un'elemosina. I sindacati firmeranno l'accordo che prevede una sospensione della procedura di una trentina di giorni. Solo verso fine aprile, quindi, i licenziamenti saranno effettivi.

Questa è una sconfitta del lavoro. Un'ulteriore dimostrazione di come chi vive del proprio lavoro è considerato quando la proprietà decide di chiudere tutto. Un esubero, uno scarto. I mille euro pro capite sono, ed è un paragone triste ma realistico, una specie di tassa di smaltimento.

Rendiamocene conto, quello che succede alla Omba accade in ogni parte del nostro paese e dimostra l'assenza delle Istituzioni in queste vertenze. La loro assoluta sudditanza rispetto alla volontà del padrone. Tutto il contrario di quanto previsto dalla Costituzione che le Istituzioni dovrebbero attuare. Il lavoro non è più un diritto ma una merce deteriorabile che può diventare un rifiuto.

Ora, e anche questo è imbarazzante, si spera che accada qualcosa. La dichiarazione di Carla Grandi della UILM ("In questi trenta giorni di sospensione dei licenziamenti l'unica speranza è che vengano formalizzate delle manifestazione di interesse per l'acquisto dell'azienda. Sono quattro i gruppi che hanno visitato l'azienda in queste settimane, firmando la clausole di riservatezza e accedendo al data center. Tra questi, ci sono un gruppo belga e uno ucraino. Al momento, però, di scritto nero su bianco non c'è niente") è disarmante. Emblema di una sconfitta.

Va bene che la speranza sia l'ultima a morire, ma qualcosa di più non potrebbe essere fatto?

Da parte istituzionale soprattutto, invece di subire i capricci e i ricatti padronali, non potrebbero essere fatte opportune forme di pressione verso la proprietà che, da quello che si legge, è stata assente e non ha nemmeno risposto agli inviti del Ministero? Per carità, non lo si può fare (dicono lorsignori), non si deve interferire con le decisioni del padrone. Così è ed è facile supporre che anche con il prossimo governo le cose non cambieranno.

Ormai vale più il profitto individuale del diritto al lavoro. Non c'è nulla di giusto in tutto questo, ma è così. Forse è venuto il tempo di aprire gli occhi, alzare la testa e lottare perchè questo stato di cose cambi radicalmente.

Leggi tutti gli articoli su: Uilm, Banca Carige, Carla Grandi, Omba, Malacalza

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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