A Montecchio Precalcino un gruppo di minoranza protesta per l'amianto
Martedi 29 Marzo 2011 alle 23:24 | 0 commenti
L'azzurro intorno a noi - A Montecchio Precalcino un gruppo di minoranza protesta per l'amianto. Le Istituzioni devono fasrsi carico dei costi di recupero del pericoloso minerale.
A Montecchio Precalcino esiste in questi giorni una querelle tra "Attivamente", una delle componete di minoranza, e l'Amministrazione comunale in carica, circa la presenza nel territorio di molti manufatti e coperture in eternit, il micidiale killer contenente amianto, che secondo l'opposizione non può essere dimenticata o comunque trascurata, vista la pericolosità di questo prodotto che tanti morti ha causato in Italia negli ultimi 25 anni.
Esistono ancora in Italia, dopo la Legge del 1992 che ne vietava la produzione, circa 32 milioni di tonnellate di amianto sparse in tutto il territorio. L'asbesto, questo è il nome scientifico del pericoloso killer dei nostri polmoni, secondo le statistiche dell'I.S.S., ha determinato finora la morte di 2.195 persone e ne tiene sottoscacco 9.890 persone attualmente ammalate di questa malattia, frutto del mancato e tardivo accertamento della sua estrema pericolosità delle nostre autorità sanitarie, che solo nel 1992 ne decisero il divieto di produzione. Ora noi chiediamo alle autorità politiche, amministrative e sanitarie di trovare una soluzione per l'asporto di questi materiali nocivi, raggruppando i prelevamenti e tentando di fare squadra per ottenere le migliori condizioni economiche per il loro recupero. Questa dell'associazione "Attivamente" è senz'altro una posizione condivisibile, ma secondo il nostro parere è ancora lontana dalle giuste richieste di una grande parte della popolazione che rischia ogni giorno di ammalarsi delle terribili malattie provocate dalla ingestione di polveri o parti minimali dell'asbesto che non può sobbarcarsi l'onere dell'imballaggio e dell'avvio alla discarica o comunque del costo, molto elevato, preteso dalla varie amministrazioni comunali o provinciali. Noi infatti insistiamo affinché il recupero e l'avvio alle discariche speciali dell'amianto debba essere totalmente a carico delle istituzioni perché questa situazione è stata determinata dalla inefficace legislazione che nel 1992 non ne sancì l'estrema pericolosità e non impose ai detentori, produttori o fruitori di questi materiali di disfarsene con l'intervento delle autorità . Ma un'altro errore che allora fecero i legislatori fu quello di non decretarne lo smaltimento come rifiuto pericoloso e di non aver imposto ai detentori di denunciarne la presenza affinché le autorità competenti provvedessero al ritiro. Infatti questi errori delle istituzioni hanno creato un certo lassismo da parte dei detentori, che per evitare spese e incombenze abbandonano l'amianto nei luoghi più impensati.
Roberta Menaldo ass. L'azzurro intorno a noi
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