A chi giova il terrore? Chi è Stato? Per Puschiavo serve un'opposizione credibile
Lunedi 21 Maggio 2012 alle 23:11 | 0 commenti
Piero Puschiavo, Progetto nazionale - Il rischio di attentati, il ritorno di una "strategia della tensione": è un rischio che molti avevano previsto e annunciato, sia chi certe tristi stagioni le ha vissute sulla propria pelle sia gli attenti osservatori e conoscitori delle vicende italiche ed internazionali.
Strage di Mafia? L'ipotesi appare assai improbabile ed illogica. Azione di un folle, di uno psicopatico isolato? Non è da escludere. Azione di uno o più sbandati inconsapevolmente strumentalizzati? Anche questa ipotesi non è da escludere.
Azione consapevole di un gruppo terroristico? A che pro? E se anche fosse, potrebbe una qualsiasi organizzazione terroristica agire in piena autonomia e segretezza senza che gli apparati di sicurezza non conoscano, non infiltrino, non devino, non strumentalizzino?
Non prendiamo(ci) in giro! La storia degli Anni '70 dovrebbe aver insegnato qualcosa...
Strage di Stato? Ma esiste ancora lo "Stato"? Conta qualcosa? Oppure è più corretto parlare di "Poteri"? Sopra, dentro, fuori dallo Stato...
Ma più che offrire risposte belle e impacchettate da soloni autoreferenziali, sarebbe il caso di porsi domande. Domande del tipo: quali saranno gli sviluppi dopo simili atti immondi? Che clima contribuiranno ad instaurare? Si andrà verso un indebolimento o un consolidamento dello "Stato", o meglio, dei Poteri che realmente comandano sull'Italia? Chi beneficerà di episodi apparentemente slegati tra loro?
Forse la risposta a queste e ad altre domande potrebbe giovare per la ricerca d'una risposta non preconfezionata e non di comodo.
È un dato facilmente riscontrabile che dopo l'attentato a Roberto Adinolfi, e ancor più oggi dopo il vile episodio di Brindisi, l'attenzione dell'opinione pubblica si è spostata dal disastro economico che imperversa, al problema della "sicurezza".
Già dopo l'agguato "politico" di Genova il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri aveva annunciato il rafforzamento dei controlli sugli obbiettivi sensibili, ventilando addirittura il ricorso all'Esercito per vigilare le sedi di Equitalia (intanto l'odissea dei nostri due Marò va avanti, nell'impotenza più disarmante...).
Ridicolo, ma allo stesso tempo sibillino il richiamo all'unità di Pier Ferdinando Casini, che mette in guardia contro l'irresponsabilità criminale di chi attacca questo Governo!
Il messaggio è inequivocabile: ogni critica al governo dello sceriffo di Montingham è irresponsabile perché fomenterebbe derive terroristiche, a buon intenditore...
Altro dato che non sarà sfuggito ai più attenti è la nomina di Gianni De Gennaro a Sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Fatalità , Monti nomina De Gennaro e poi lancia l'allarme di «pericolo di tensioni sociali»...A pensar male, l'equazione esce spontanea: tensioni sociali=stato di polizia.
E non dimentichiamoci di Grillo. Che c'entra Beppe Grillo? Guarda caso, l'astuto comico genovese ha capito l'antifona e s'è subito affrettato ad interpretare il suo ruolo di forza di complemento, pronto a lanciare il salvagente alla tanto vituperata casta della Seconda Repubblica intimando sul suo blog: «O il Movimento 5 Stelle o la dittatura». Inutile precisare che per Grillo la dittatura porta i nomi di Alba Dorata, Front National, Jobbik...
È uno schema consolidato quello secondo cui ai padroni del vapore, nei periodi di crisi e nel momento in cui emergono segnali di forte impopolarità , serve come il pane uno stato di "emergenza", un forte senso d'insicurezza e la conseguente mobilitazione contro un nemico-ombra.
Destabilizzare l'ordine pubblico per stabilizzare l'ordine politico!Credo che in Italia il puzzle si stia drammaticamente completando.
E intanto il governo, espressione della finanza internazionale e della logica dell'usura, sta spianando la strada alla svendita d'ogni residuo di sovranità e di socialità !
Costruiamo in fretta, con coraggio e determinazione, ma con lucidità , una opposizione nazionale credibile e radicata.
Probabilmente è il miglior atto di giustizia che si possa rendere al sangue innocente versato dai figli di questa povera Italia.
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