2011, Fuga da San Felice
Domenica 27 Marzo 2011 alle 13:15 | 0 commenti
L'edicolante se la prende con la nuova pista ciclabile, il venditore di strumenti musicali non ne può più delle prostitute davanti alle vetrine. Entrambi traslocano lamentando che "non vale più la pena pagare al Comune affitti da centro storico". Corso San Felice non conosce pace. Per un motivo o per l'altro questo fondamentale asse viario cittadino si ritrova sempre al centro delle cronache, tanto che alcune storiche attività commerciali stanno cambiando indirizzo. È il caso dell'edicola di Elena Busato (nella foto VicenzaPiù), che in questi giorni ha traslocato nel vicino viale Milano (clicca qui per Photo gallery, a seguire video).
"Per colpa della pista ciclabile ho avuto una calo di vendite del 30% - spiega - Con la nuova viabilità si è creato un ingorgo nella parte vicina a piazzale Giusti che ha allontanato il traffico e soprattutto davanti al mio negozio non esistono parcheggi perché da un lato c'è la pista e dall'altra lo spazio per gli autobus. Di conseguenza qui non si ferma più nessuno. E poi l'affitto in Corso San Felice è decisamente alto, mentre in viale Milano è più equo". Un centinaio di metri più a ovest altra attività che fa le valige è quella di Diego Carnimeo, titolare del negozio di strumenti musicali "D Music". "Ci trasferiamo in via dei Mille perché abbiamo bisogno di spazio, ma anche per rendere più comodo il parcheggio ai clienti. Però traslochiamo volentieri pure per ridurre le spese di affitto, che è diventato quasi insostenibile. Poi l'alluvione ha danneggiato pavimento e muri, per non parlare dell'impianto elettrico che continua a saltare". Oltre ai problemi strutturali, ci sono problemi "ambientali" irrisolti: "Il via vai qui davanti non è dei migliori. Di sera qui sostano le prostitute: è ridicolo considerando che siamo in centro. All'interno di un quartiere è diverso, anche per i costi delle insegne che sporgono sulla strada che qui in Corso San Felice sono molto più alti".
Da VicenzaPiù n. 209Â
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